L’esercito americano si prepara ad aprirsi ai soldati transgender. Il segretario alla Difesa Ashton Carter ha ordinato l’avvio di uno studio che nei prossimi sei mesi valuterà “la politica e le implicazioni” dell’accoglienza di persone apertamente transgender nelle forze armate, ha reso noto un comunicato del Pentagono.
(telegraph.co.uk)
Un altro tabù sessuale sta per cadere tra le fila dell’esercito americano. Il Pentagono ha iniziato il percorso che tra sei mesi condurrà al via libera per i militari apertamente transessuali. Questo l’ultimo sviluppo del lento avanzare del rispetto dei diritti civili di tutti i cittadini iniziato nei ranghi delle forze armate negli anni ’80 da Bill Clinton con la dottrina, ipocrita ma efficace, del “don’t ask, don’t tell” (in cui purché gli omosessuali non ostentassero le loro preferenze sessuali potevano servire il Paese in armi).
Le parole del segretario alla Difesa Ashton Carter. ”Il gruppo di lavoro sotto la mia direzione – ha detto il segretario alla Difesa Ashton Carter - lavorerà sulla base dell’assunto che le persone transgender possano servire in maniera aperta senza che vi sia un impatto negativo sull’efficacia e la prontezza, salvo caso di impedimenti oggettivi e pratici”. Carter ha aggiunto che ogni decisione sulla destituzione di persone affetta da disforia di genere verrà ora direttamente gestita da Brad Carson, sottosegretario alla difesa competente per il personale.
Al momento chi soffre di disforia di genere non può servire nelle forze armate americane per motivi medici. Secondo le stime dei gruppi per i diritti Lgbt, in realtà i militari americani transgender sarebbero almeno 15mila. Già il mese scorso il dipartimento della Difesa aveva vietato ogni politica discriminatoria in base all’orientamento sessuale.
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