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CadornaAmmasso di zaini, occhiali, ipod e profumi. Ci metti poco a ricordarti che c'è il Games Week e ancora di meno a imprecare perché sai che saliranno sul tuo stesso treno, quello verso la fiera. Sgusci fra la gente cercando di raggiungere il fondo della banchina, dove gli zaini sono di meno perché si spostano in branco, scritta dopo scritta, e quindi restano tutti nella zona centrale. L'aria si muove, gli occhiali riflettono la luce dei fari voltandosi verso il rumore metallico delle rotaie. Una sorta di eccitazione, molti di loro prendono la metro solo in occasioni come queste, è qualcosa di nuovo e sebbene cerchino di soffocare la loro parte infantile questa fa capolino nei gesti che diventano più frenetici, nei sorrisi nervosi ed eccitati al tempo stesso.Le porte si aprono, il branco prende possesso dei vagoni, attirando sguardi ostili e divertiti. Colma ogni spazio, ogni sedile ed ogni centimetro cubo di aria, energia vibrante e pura. In qualche modo riesci a sederti, la tua strategia ha funzionato, e hai un punto di osservazione di pregio. Porte che si chiudono in un soffio.ConciliazioneDistrattamente noti che non ci sono musicisti di strada, faranno vacanza anche loro la domenica. Ti arrivano spezzoni di conversazioni interrotti da risate, aspettative, voglia di divertimento. Non sale nessuno, le porte sospirano quasi deluse mentre si chiudono e il treno riparte.PaganoMa a quale dobbiamo scendere?Boh non mi ricordo... Oh, si scende fra due...Una partenza brusca, qualcuno barcolla e tutti ridono.BuonarrotiLi hai tu i biglietti?Ma non li aveva lui?Ooh, ma come si fa ad andare in giro così?Dai che la prossima è la nostra, li cerchiamo quando arriviamo lì.AmendolaIl vagone si svuota di colpo, lasciando un vuoto quasi palpabile, come se l'energia fosse stata risucchiata completamente dall'esterno. Le porte si chiudono poi si riaprono, disorientate, il treno resta fermo qualche minuto in più per raccogliere le idee, intanto gli zaini sono già spariti su per le scale.