Adesso che l’incubo vegetariano è finitoe siamo tornati alla nostra dieta di carne di nuovo profondamente influenzati dalle nostre oscure, bellissime abitudini e possiamo parlare con calma dell’essere sopravvissuti,che l’alito del futuro tocchi e tocchi ancora i nostri ampi corpi affamati. Rechiamoci svelti al mercato, ad abbracciare il macellaio e a metterci alle spalle l’anno della carota, il mese della cipolla,onoriamo l’arrosto o lo stufato che ancora una volta prendono postoall’impaurito centro del tavolo da pranzo.
l'originale è questo:
A Short PanegyricNow that the vegetarian nightmare is over and we are back to our diet of meat and deep in the sway of our dark and beautyful habits and able to speak with calm of having survived, let the breeze of the future touch and retouch our large and hungering bodies. Let us march to market to embrace the butcher and put the year of the carrot, the month of the onion behind us, let us worship the roast or the stew that takes its place once again at the scared center of the dining room table.
la traduzione è di chi scrive. notizie su mark strand qui.