27 marzo 2013 di Redazione
di Luca Portaluri
Maria BIRRICO, “Uomo chiuso nella sua solitudine, incapace di aprirsi” (2005)
(dedica a Emile Cioran)
Chino su me stesso: mi adopero in un vagheggiamento del divenire. Lucido su ali di roboanti cadute di sogno: spazio angusto questo mondo per parlarvi di deliri e coscienze. Meglio negarsi in follia dialettica, sublime prosa caustica. L’uomo gli è nudo, ridicolo. Stretto nella morsa del mero esistere: l’uomo gli è straniero, spasmo incontrollabile di pensiero, mai sorpreso, mai vincente. Per bandiera la polvere, origine mistero fine entusiasta della sua diaspora.