Secondo MacKay l’approccio legato ai soli parametri economici di convenienza è al quanto fuorviante in quanto il costo di un chilowattora prodotto col vento rispetto ad uno prodotto con l’atomo dipende da molti parametri quali: luogo, legislazione, geopolitica, sviluppo del mercato e così via. Cos’è che rimane costante invece? Le leggi della fisica e quindi i parametri oggettivi con cui pesare in modo quantitativo e non idealistico le diverse soluzioni in campo.
Partendo da questo principio è giusto far riferimento ad alcune condizioni imprescindibili del tipo: progettare celle fotovoltaiche sempre più efficienti avrà come limite superiore la radiazione incidente al suolo come pure realizzare super turbine eoliche avrà come limite superiore la disponibilità di vento in una specifica area. Come fare allora? L’unica soluzione è, secondo MacKay, calcolare il potenziale delle diverse fonti energetiche sfruttabili dalle rispettive tecnologia dal punto di vista quantitativo.
Secondo quanto riportato nel suo libro Sustainable Energy – Without the Hot Air; UIT Cambridge 2008 (scaricabile liberamente all’indirizzo http://www.withouthotair.com ) l’unico modo per "normalizzare" la questione energia sia quella di riportare su un piano più comprensibile a "misura d’uomo". E come? Definendo la quantità di energia in chilowattora consumanti da un uomo in un giorno: il cosiddetto kWh/giorno per uomo. Si scopre così che il cittadino medio consuma circa 125 kWh/giorno mentre l’americano medio ne consuma ben 250 contro un valore medio di ogni essere umano sulla terra che è di 56 kWh/giorno.
Notoriamente le fonti rinnovabili offrono grandi disponibilità di energia ma su aree troppo vaste il che si traduce in una bassa densità di potenza sfruttabile per area. Si scopre che parchi eolici in zone ventose producono qualcosa come 2 Watt/metro quadro mentre quelli offshore arrivano a ben 3. Con tali numeri l’eolico se ricoprisse il 10 percento di tutta la superficie britannica non fornirebbe più di 20 kWh per giorno/uomo ovvero un sesto del consumo energetico medio attuale. Sempre secondo MacKay con il fotovoltaico la situazione non è molto diversa. Per fare la differenza sul consumo energetico totale sarebbe necessario riempire la maggioranza dei tetti delle abitazioni e realizzare campi solari su larga scala.
Dati alla mano si scopre come le rinnovabili, secondo lo studio di MacKay, non siano sufficienti per spodestare completamente le fonti fossili considerando poi costi e spazi da utilizzare. L’unica alternativa risulta quella di puntare moltissimo sul RISPARMIO DI ENERGIA in complemento allo sfruttamento delle energie rinnovabili.
Risparmiare un kWh non è la stessa cosa di produrlo!
E cosa dire dei trasporti? In media dei 125 kWh/giorno attribuiti ad un europeo medio circa 40 sono spesi per il trasporto in auto. Secondo MacKay l’elettrificazione dei trasporti sarebbe la soluzione in quanto ne aumenterebbe l’efficienza. Le moderne auto elettriche consumano 15 kWh/100 km mentre quelle a benzina dai 70 ai 90 kWh. Un treno ad alta velocità arriva a 3 kWh per persona (tre volte quello di una bicicletta).
Per il riscaldamento? Solare termico ed ausilio di pompe di calore (elettriche) di tipo geotermico.
A chi accusa MacKay di essere pro-nucleare vista l’alta densità di potenza ricavabile dalle centrali atomiche cosa rispendo lo scienziato? Di essere semplicemente pro-aritmetica.