In realtà, i ricercatori avevano sempre associato i bassi livelli di vitamina A nel sangue al cancro alla prostata, ma non erano mai state comprese le ragioni. Ora questa nuova scoperta ne fornisce la spiegazione: quando l’acido retinoico entra in una cellula del cancro alla prostata, si lega ad uno dei tre recettori presenti nel nucleo innescando così una sequenza di eventi molecolari che si traducono nel gene TGP, che si attiva e si disattiva; questo si verifica in un certo numero di geni che possono poi influenzare il comportamento della cellula.
Gli scienziati che hanno condotto questa ricerca ritengono che il trattamento a base di acido retinoico può risultare efficace solo se somministrato in piccole dosi. In precedenza, invece, questo tipo di terapia era stato provato con dosi così elevate da risultare tossiche. Il basso dosaggio è fondamentale perché la reazione delle cellule può essere imprevedibile. Comunque, altri studi sulla vitamina A verranno condotti prima che questo trattamento venga utilizzato sui pazienti.