Oggi una persona mi ha fatto una domanda molto interessante riguardo alle teorie e ai metodi di “addestramento” che circolano nel mondo cinofilo. La persona in questione si chiedeva come avrebbe potuto capire quale fosse l’approccio e la teoria più adeguata, in mezzo a tanti, per “addestrare un cane”. La sua domanda, sensatissima mi ha fatto molto riflettere e questa è stata la mia risposta:
“Cara amica” hai ragione, spesso incappiamo in teorie e metodi diversi che possono creare confusione ma io credo che da ogni teoria si possa prendere qualcosa di buono come da molti metodi di “addestramento”, tutto sta nello scegliere la strada che ci sembra più ETICA e RISPETTOSA per l’animale.
Prima di scegliere, però sarebbe bene sempre chiedersi se quello che stiamo facendo ci piacerebbe che venisse fatto a noi. Nella vita, nelle interazioni fra esseri viventi non penso che ci sia un’unica ricetta, non esistono protocolli standard applicabili a tutti, perché ogni animale ha la propria individualità, carattere ed emozioni che manifesta in modo diverso. La teoria è sicuramente molto importante e ti aiuta ad avere una lettura più chiara delle cose ma a mio avviso ciò che conta di più è l’interazione in campo, entrare in empatia con l’animale, capire quello che ci sta comunicando e di conseguenza trovare il metodo più giusto, purché ETICO e rispettoso, che vada bene per quell’essere vivente.
Insomma bisogna essere fantasiosi , perché non per tutti i cani va bene lo stesso approccio. A volte con alcuni cani mi è capitato semplicemente di “non fare nulla” per cambiare il loro stato emotivo. Noi abbiamo spesso questo bisogno spasmodico di voler cambiare le cose immediatamente o in maniera troppo veloce, ma non è detto che “l’altro” voglia per forza fare qualcosa in quel preciso momento, magari ha solo bisogno di tempo, i suoi tempi e non i nostri, proviamo ad aspettare e vediamo cosa succede.
Le relazioni equilibrate non si costruiscono di certo con la costrizione che non porta mai a nulla di buono e di sicuro non serve a creare un rapporto basato sulla fiducia.”
Volevo ringraziare ancora la persona che mi ha posto questa domanda, perché è stata uno spunto in più di riflessione davvero interessante. Se ci fermassimo un po’ di più a riflettere e ci ponessimo più domande su quello che vogliamo ma soprattutto su quello che vuole chi ci sta di fronte sia esso animale o essere umano, forse riusciremmo ad avere un visione diversa del mondo da quello che siamo abituati a vivere ogni giorno.
Nei rapporti con tutti gli esseri viventi non dovremmo fermaci solo ad osservare ma dovremmo cercare di guardare le cose da altre prospettive, oltre ciò che può sembrare, e metterci nella condizione di ascoltare ciò che si sente con il cuore piuttosto che con le orecchie .