Esistono persone che sanno raccogliere la felicità nelle piccole cose quotidiane: il profumo del caffè alla mattina, il sorriso regalato da un collega, il messaggio inaspettato di un’amica, la sorpresa di un tramonto in una strada grigia. È poco e tantissimo. È un’arte, un mestiere: quello di vivere. Per non arrendersi al contagio di chi si vota volontariamente all’infelicità. Di chi è già morto, pur essendo ancora vivo.