Lost Voices si rivela essere composito sin dalle note di “The Neighbourhoods Rise”, che nei suoi sei minuti di durata introduce l’ascoltatore nel mondo incantato di Esmerine, ora relativamente distante da quanto proposto dalla formazione di Montréal in occasione di Dalmak (2013). Bruce Cawdron (Goodspeed You! Black Emperor) e Rebecca Foon (Thee Silver Mt. Zion, Saltland) sono accompagnati da Jamie Thompson (The Unicorns, Islands, Little Scream), Brian Sanderson, Jeremi Roy e Sophie Trudeau (Godspeed You! Black Emperor, Silver Mt. Zion). Le movenze delle composizioni qui incluse spaziano dal post-rock che li ha caratterizzati sinora a momenti maggiormente strutturati e in tal senso assimilabili al jazz, nonostante a prevalere siano paesaggi musicali di ampio respiro, in cui gli strumenti utilizzati (in particolare il violoncello) concorrono a creare un’atmosfera delicata piuttosto che a fissare confini precisi tra i diversi brani. L’album fluisce con leggerezza e assume quasi il profilo della colonna sonora di una pellicola d’altri tempi, trasmettendo una piacevole sensazione di quiete. Tra i solchi di “Funambule” emerge una vena rock, che però si limita a fare da contorno a quanto proposto dai musicisti coinvolti nel progetto, desiderosi di avventurarsi in territori almeno in parte inesplorati. In tal senso si tratta di un album dalle numerose sfumature, che si sovrappongono le une le altre come tanti colori primari sulla tavolozza del pittore: qualche colore resta isolato dagli altri e mantiene il proprio aspetto, mentre altri si mescolano tra loro assumendo forme nuove.
Tracklist
01. The Neighbourhoods Rise
02. A River Runs Through This City
03. Pas Trop Pas Tropes
04. 19/14
05. A Trick Of The Light
06. My Mamma Pinned A Rose On Me
07. Funambule (Deux Pas De Serein)
08. Our Love We Sing
09. Lullaby For Nola