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Esocomete osservate nel sistema planetario Beta Pictoris

Creato il 15 settembre 2015 da Sabrinamasiero
Immagine composita che rappresenta l’ambiente vicino a Beta Pictoris osservato nel vicino infrarosso. L’ambiente estremamente debole da osservare è stato messo in evidenza grazie ad un’attenta sottrazione dell’alone stellare molto più luminoso. La parte più esterna dell’immagine mostra la luce riflessa sul disco di polvere, come osservata nel 1996 con lo strumento ADONIS montato sul 3.6 m Very Large Telescope (VLT) dell’ESO. La parte più interna è quella interna al sistema, come osservata a 3.6 micron con NACO montato sul VLT. La parte rilevata è un migliaio di volte più debole di Beta Pictoris, allineata col disco ad una distanza proiettata di otto volte la distanza della Terra dal Sole. Crediti ESO / M. Lagrange et al. Immagine composita che rappresenta l’ambiente vicino a Beta Pictoris osservato nel vicino infrarosso. L’ambiente estremamente debole da osservare è stato messo in evidenza grazie ad un’attenta sottrazione dell’alone stellare molto più luminoso. La parte più esterna dell’immagine mostra la luce riflessa sul disco di polvere, come osservata nel 1996 con lo strumento ADONIS montato sul 3.6 m Very Large Telescope (VLT) dell’ESO. La parte più interna è quella interna al sistema, come osservata a 3.6 micron con NACO montato sul VLT. La parte rilevata è un migliaio di volte più debole di Beta Pictoris, allineata col disco ad una distanza proiettata di otto volte la distanza della Terra dal Sole. Crediti ESO / M. Lagrange et al.

Beta Pictoris è sicuramente il sistema planetario in formazione più studiato nel corso del tempo, da quando è stato osservato per la prima volta negli anni Ottanta. Più recentemente, è stato osservato un pianeta gigante gassoso in orbita attorno alla stella, denominato Beta Pictoris b, ad una distanza dalla stella confrontabile con quella di Saturno dal Sole nel nostro Sistema Solare.

Questo giovane sistema planetario attorno alla stella Beta Pictoris è formato da dei corpi minori attivi, ossia da asteroidi e comete che costituiscono la polvere e il gas che si osservano attorno alla stella, attivi nel senso che collidono ed evaporano, proprio come dev’essere accaduto nelle primissime fasi di formazione del nostro Sistema Solare.

Osservazioni spettroscopiche della stella hanno mostrato un gran numero di transiti davanti al disco stellare da parte di corpi di piccole dimensioni in fase di evaporazione, corpi che si sono rivelati essere comete, definite “esocomete” perché appartenenti ad un sistema planetario diverso dal nostro.

In questo articolo vengono presi in esame oltre 1000 spettri di archivio ottenuti tra il 2003 e il 2011 che forniscono un campione di circa 6000 signature (firme) di assorbimento, ossia di esocomete che transitano davanti al disco della stella.

Le analisi statistiche delle proprietà osservate di queste esocomete permettono di identificare due popolazioni con proprietà fisiche diverse. Una famiglia di esocomete produce deboli righe di assorbimento, che si possono attribuire alle comete più vecchie che hanno oramai esaurito gran parte del loro materiale sotto forma di gas e polvere e che sono intrappolate in un moto risonante con il pianeta massiccio gassoso, Beta Pictoris b.

L’altra famiglia è formata da esocomete che producono forti linee di assorbimento, che possono essere legate ad una frammentazione recente di uno o più corpi “genitori”.

I risultati dell’articolo mostrano che i corpi osservati evaporare per decenni nel sistema di Beta Pictoris sono analoghi alle comete del nostro Sistema Solare.

Fonte NATURE: Two Families of Exocomets in the Beta Pictoris System – http://www.nature.com/nature/journal/v514/n7523/full/nature13849.html


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