Finché non ho cercato
un argine al torrente
l'acqua ha proceduto
nel suo corso
sia pure singhiozzando
rotta dalle pietre.
E non chiedeva d'essere
né fiume né torrente
né foce né affluente
né delta né estuario:
d'essere chiedeva
e scorrere
e sgorgare.
Ma ora cerco all'acqua
un senso, una struttura
molecolare ordinata,
misurabile empiricamente,
traducibile in sostanza
pura, riconoscibile, compatta,
così che possa dirsi acqua.
E non mi basta, le chiedo pure
un recipiente che la contenga tutta
un contenitore capiente
abbastanza, un globo terrestre
una forma
che ne racchiuda la sostanza.
E che sia giusta, che le si attagli appieno
che non straripi
per errore
nemmeno una goccia.
Giustamente lei si fa vendetta
sfugge, tracima, si prosciuga,
pretende che si sappia:
in quanto umana
tutt'al più
mi è concesso di annegare.