Esòso
Dal latino exosus ‘odioso’, composto di ex- e osus participio passato di odisse ‘odiare’, con significato attivo e passivo.
Aggettivo.
1. (non comune) Odioso, insopportabile, che si fa malvolere per i suoi modi o per il suo carattere: la sua alterigia l’ha reso esoso a tutti; un governo esoso.
Anche di atto o comportamento: prepotenza esosa.
(regionale, toscano) Con significato più tenue di antipatico, uggioso, noioso: come sei esoso!; un discorso esoso.
2. Avaro, avido di guadagno, gretto, esagerato; che si rende inviso per l’eccessività delle richieste, per l’avidità: ha uno zio esoso che non gli dà un soldo; commerciante esoso, che vende a prezzi esageratamente alti.
Prezzi esosi: esageratamente alti, da strozzino.
Una (parola) giapponese a Roma
Latin lover [‘latin ‘lover]
Locuzione inglese, propriamente ‘amante latino’.
Locuzione sostantivale maschile invariabile.
Espressione con cui si definiscono, in tono per lo più scherzoso, gli uomini con particolari doti di galanteria, di fascino, di focosità e di virilità; in particolare con riferimento agli uomini dei paesi latini, cui tradizionalmente si attribuiscono tali caratteristiche.
Nella rubrica Neup abbiamo parlato di "traccia". Ci scrive a riguardo Stefano Bossa.
— A proposito del termine "traccia" sottolineo che, in gergo musicale, con tale termine si possono indicare sia le singole canzoni che compongono, ad esempio, un Cd ("L’ultimo Cd del nostro artista si compone di dieci tracce"), sia le singole registrazioni all’interno di uno specifico progetto, ad esempio la traccia di basso, la traccia di pianoforte ecc. —