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ESP – fenomeni paranormali

Creato il 21 giugno 2011 da Soloparolesparse

ESP – fenomeni paranormali rientra a pieno titolo in quel filone ormai riconosciuto che è il mockumentary.
In pratica i Vicious Brothers hanno finto che le immagini che ci mostrano siano immagini vere.
L’idea quindi non è nuova… il risultato è però questa volta abbastanza scadente.

ESP – fenomeni paranormali

Una troupe televisiva si appresta (piena di attrezzature tecnologiche) a passare una notte all’interno di un vecchio ed enorme ospedale psichiatrico dove sono state segnalate presenze di fantasmi ed eventi soprannaturali.
I cinque (che pure conducono un programma dedicato al paranormale) sono i primi a non credere molto in quello che fanno ma ovviamente saranno costretti a ricredersi.

Come detto quello che ci mostra ESP è tutto già visto e spesso in maniera molto più efficace come nel classico Blair Witch Project o anche sono in Paranormal Activity.

La struttura è quella classica di un film del genere.
Parte introduttiva in cui non succede assolutamente niente poi, dopo 30 minuti esatti, si apre una finestra da sola!
E si continua con giochini del genere per un’altra mezzora.
La questione cambia nella terza parte del film quando le cose si fanno serie, gli spiriti si manifestano anche fisicamente, i protagonisti fanno fini decisamente bruttine, ma soprattutto ci sono un paio di cose (le uniche) interessanti.

Tempo e spazio perdono significato.
La notte si prolunga senza sosta, i corridoi dell’ospedale non hanno più fine. Le porte cambiano posto e si affacciano su nuove stanze.
In pratica i protagonisti rimangono bloccati dentro l’incubo e non hanno modo di venirne fuori.

ESP – fenomeni paranormali

I minuti finali danno anche l’idea che potrebbe esserci una spiegazione (paranormale) logica e che ci sia un motivo per cui gli spiriti dei pazienti dell’ospedale non riposano in pace, ma solo l’ultima sequenza fa intuire la verità.
Insomma i motivi per cui tutto nasce avrebbero potuto essere sviluppati meglio.

Un paio di note in chiusura.
Il medium che accompagna la troupe risponde al nome di Houston e viene continuamente chiamato per nome. “Houston vieni” “Houston guarda” “Houston smettila” “Houston prova ad interpellare gli spiriti. Avete capito: ho aspettato per tutto il film che qualcuno dei personaggi se ne uscisse con “Houston abbiamo un problema!” …ma niente!

Ashleigh Gryzko, o quantomeno chi la doppia in italiano, urla a casaccio e completamente fuori logica. Sappiatelo!

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