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Gli amanti, René Magritte
Lei appoggia la testa sulla sua spalla, mentre con gli occhi scruta solo una piccola parte dell’uomo che le è appena stato dentro. Lui ha la testa sollevata dal cuscino piegato in due e dalla mano che è appoggiata nel mezzo.«Non credi che le relazioni tra le persone nascano esclusivamente dalla voglia di fare sesso?» Lei pensa subito a come quest’uscita sia tipica di un uomo, un pensiero quasi maschilista. «Credo che il sesso sia solo una conseguenza della voglia di stare insieme» dice lei. «Forse non hai capito quello che intendo» dice lui, poi fa una piccola pausa per tirare dalla sigaretta e la testa di Anna si solleva seguendo l’onda di aria e tabacco che entra nei suoi polmoni. C’è poca luce nella stanza. Lei continua ad assaporare l’odore di Lorenzo che adesso si unisce al fumo. Lui continua «E’ ovvio che stiamo insieme non solo per scopare. Ma perché ci siamo scelti?» chiede. «Perché ci siamo piaciuti». «Certo, ma quando ti ho vista non ti conoscevo, e sinceramente il primo pensiero che ho avuto è stato “quanto è figa!”» Lei sorride compiaciuta, ma cerca di non farsi vedere da Lorenzo; poi pensa che, forse, non la vede più così. «E’ stato quel pensiero che mi ha convinto a venire da te: altro non era che il desiderio» fa un altro tiro poi, cercando di non far spostare Anna, ruota verso il comodino per far cadere la cenere nella tazzina. Anna pensa a come, effettivamente, le parole di Lorenzo non siano del tutto prive di senso. Quando lui le si è avvicinato non ha potuto fare a meno di notare la sua presenza fisica, i suoi capelli appena brizzolati, la sua barba e i suoi occhi che si arricciavano in mezzo al sorriso. Non ha potuto fare a meno d’immaginarsi a letto con lui, di desiderarlo dentro di sé. «Vuoi fare un tiro?» chiede lui. «No, grazie». Lorenzo guarda i fori delle serrande disegnati sul soffitto dalla luce dei lampioni. «Non ti intristisce come idea », fa lui « il pensiero che ci siamo scelti non tanto per quello che siamo, ma per come siamo? Che tutto sia solamente la combinazione di istinto e casualità?». Anna si scosta dal suo petto e si gira a guardare il soffitto. Lui la guarda per un attimo, poi si rigira nuovamente verso l’alto. Forse per questo molte storie finiscono dopo pochi anni, pensa lei. Poi guarda Lorenzo ruotando solo il collo: è lì, nudo. Qualche anno fa non avrebbe resistito, avrebbe avuto voglia di rifarlo subito. «Come sta Irene?» «Bene,» dice mentre tira su il lenzuolo e si copre fino al seno, come se improvvisamente si sentisse nuda «sempre sola e sempre alla ricerca dell’uomo perfetto». Fa l’ultimo tiro e spegne la sigaretta nel posacenere. «Be’, prima o poi lo troverà. Ha la legge dei grandi numeri dalla sua parte». Anna si mette su un fianco, appoggia la testa sulla mano e guarda Lorenzo. Lui ha gli occhi socchiusi, e il sonno indotto dal sesso tende a trascinarlo con sé. «Tu mi desideri ancora?» domanda lei. «In questo momento, o in generale» risponde, dopo un po’: dopo aver sentito la domanda mentre si stava addormentando, dopo averci pensato, dopo non aver trovato risposta. Anna non capisce quel breve silenzio: non poteva essersi addormentato, non così in fretta. Forse non ha il coraggio di dirmi che non mi desidera più, pensa, o che neanche lui mi desidera più come prima. «Secondo il tuo ragionamento, se non mi avessi desiderata tre anni fa non ci saremmo mai conosciuti?». «Credo di no». Abbassa il braccio e ci appoggia la testa sopra. Per un attimo fissa ancora Lorenzo e si domanda cosa stia capitando; poi si addormenta. E’ la prima notte che dormono con la finestra chiusa. C’è sempre quell'istante in cui ti accorgi che il giorno dopo sarà un po’ più freddo, e così giorno dopo giorno. Quel momento in cui qualcosa cambia, improvvisamente.
THE END