L’uomo non si arrende. Vuole conquistare lo spazio, nonostante debba fare i conti con la crisi finanziaria. Le Monde cerca di fare il punto sullo stato dell’arte dell’esplorazione extraterrestre.
SOLDI – SETI, la cui sede centrale si trova sulle montagne del nord della California, era ormai in stato di abbandono e le erbacce stavano inziando a conquistare le apparecchiature. Il progetto, così come il sito, sono tornati alla vita grazie ai fondi pubblici, di qualche “mecenate” californiano e grazie al progetto dell’Aeronautica statunitense secondo la quale sarà possibile grazie a SETI “tenere d’occhio” i satelliti ormai in disuso e che cadranno, presto o tardi, sulla Terra. Geoffrey W. Marcy, professore a Berkeley, ha riassunto la situazione così: “Non abbiamo certezza dell’esistenza nello spazio di vita e tecnologie. Nonostante questa mancanza di certezze, sappiamo che esistono, visto il numero francamente impressionante di paesi simili alla Terra, anche solo nella Via Lattea”.
SIAMO SOLI O NO? - Come sappiamo, la corsa verso la conquista dello spazio partì negli anni ’60. La nostra galassia è un “pagliaio” che comprende qualcosa come 100 miliardi di stelle. Basterebbe questo per rispondere alla domanda “siamo soli nell’universo” con un “no”. E’ un semplice calcolo delle probabilità. Questo però porta a una seconda questione: poniamo che gli extraterrestri esistano. Loro non sono ancora venuti in contatto con noi. Perché dovremmo mandare noi degli uomini verso le profondità dello spazio?
CHI PAGA? – Il candidato alle primarie del Partito Repubblicano USA Newt Gingrich ha proposto di stabilire una colonia umana sulla Luna entro i prossimi otto anni. La cosa sarebbe anche fattibile, a livello tecnologico, grazie alla struttura della Stazione Spaziale e alle ricerche portate avanti durante la presidenza di Bush Jr, il quale a suo tempo aveva lanciato un programma di colonizzazione lunare chiamato “Constellation” e che sarebbe costato 150 miliardi di dollari. Ma chi avrebbe tirato fuori questi soldi? Chi li tirerebbe fuori per realizzare la proposta di Gingrich? Consoliamoci. Probabilmente in un pianeta lontano si stanno ponendo le stesse nostre domande, ed è per questo che neanche loro riescono ad abbandonare casa.