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Tra gli anni sessanta e gli anni settanta il potere dei mass media fa leva sulla comunicazione e produzione di massa. Il principio cardine seguito è "la quantità forma la qualità", criterio applicato anche e soprattutto da Warhol. La Pop Art di Warhol si innesta nella banalità del quotidiano estrapolando i simboli di un'epoca senza precedenti. Mitizzare ciò che già è diventato mito e ripeterlo.
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La ripetizione dello stesso oggetto è ricerca ossessiva della perfezione che porta ad opere differenti tra loro, banali per il soggetto riprodotto ma uniche nel loro genere. Innovative. Si tratta di un'innovazione disturbante, una manipolazione di ciò che di più kitsch caratterizza la cultura dell'epoca. Una trasformazione dell'oggetto, quella che avviene per mano di Andy Warhol, che è rivelazione estetica dell'oggetto stesso.