La Galleria Nazionale di Arte Moderna a Roma presenta dal 12 giugno al 9 settembre uno degli eventi culturali più interessanti dell’estate della capitale romana: un’esposizione dedicata al genio di Andy Warhol, che indaga su uno dei tratti più interessanti della sua opera, vale a dire la relazione tra arte e stampa.
Intitolata Andy Warhol: Headlines, la collezione, con oltre 80 opere, è composta da disegni, pitture, incisioni, fotografie, film e spezzoni televisivi che mettono in risalto l’ossessione dell’artista, lungo il corso della sua carriera, per il lato più sensazionalista dei mezzi di comunicazione. Questa, una collaborazione tra musei, è la prima esposizione che si focalizza sulla particolare relazione di Wharol con la stampa. La National Gallery Art di New York fu la prima a presentarla; la mostra è poi passata al Museum für Moderne Kunst di Francoforte per poi sbarcare a Roma; tornerà poi negli Stati Uniti e finirà il tour all’Andy Warhol Museum di Pittsburg.
Andy Warhol fu uno degli artisti più importanti del XX secolo, conosciuto per la sua irriverente fantasia e le sue opere che hanno rifocillato la Pop Art di tutto il mondo e per aver utilizzato la cultura popolare come fonte di lavoro. Polemico, scomodo e rivoluzionario… sono molti gli aggettivi con cui è stato definito, ma è innegabile che Warhol cambiò il modo di percepire l’arte negli anni ’60, periodo in cui creò alcune delle sue opere più conosciute come l’illustrazione di icone statunitensi come la zuppa Campbell, Marilyn Monroe, Elvis Presley ed Elisabeth Taylor.
L’esposizione comincia con i primi lavori, dipinti a mano, negli anni ’50, basati sulle copertine di giornali, come A boy for Meg. Si passa poi ai lavori realizzati negli anni ’60, i più importanti, strategici nella carriera di Wharol. Mostra il lato più drammatico del giornalismo e usa gli scandali di Hollywood o le tragedie di gente comune: l’obiettivo è mostrare come la notizia non è altro che mercanzia. Wharol ha prodotto arte anche con mezzi tecnologici, realizzando video, film e programmi televisivi che hanno il loro spazio nella galleria. Alla mostra potrete vedere una puntata scartata del suo programma Andy Warhol’s T.V. con l’artista Keith Haring e un video del 1974 con Brigid Berlin, star di The Factory, il mitico studio di arte creato da Wharol negli anni ’60. L’ultimo periodo della vita di Wharol, i primi anni ’80, è rappresentato dalle fotografie in bianco e nero di casse con giornali, serigrafie e alcune delle sue collaborazioni con giovani artisti del momento, come Haring e Jean-Michel Basquiat.
Dove: Viale delle Belle Arti 131, 00196, metro linea A – Flaminio
Orari: la galleria apre da martedì a domenica dalle 8:30 alle 19:30; le esposizioni temporanee però si possono visitare dalle 9:30 alle 19. Si pupo entrare fino a 45 minuti prima della chiusura.
Elena Alvarez
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