Durante un viaggio con le mie amiche Elisa e Silvia a Marrakech, per festeggiare un addio al nubilato, nell’aprile 2014, ci spingiamo fino all’oceano Atlantico per visitare la cittadina di Essaouira. Marrakech ed Essaouira sono talmente antitetiche che dopo qualche giorno viene voglia di trasferirsi in una e dopo tornare da dove si è arrivati. Una declinata nei colori dell’ocra, la città rossa di Marrakech che affascina con le sue spezie, i suoi spettacoli all’aperto e il suo instancabile caos, racchiusa nell’abbraccio del deserto; l’altra, Essaouira, nei toni del bianco e del blu ricorda i paesini greci, con un’atmosfera che richiama i tempi degli hippy (di qui passò anche Jimi Hendrix) e con i voli dei gabbiani ci ricorda che sorge sul mare…
Panorama di Essaouira
Durante il tragitto in auto, la nostra guida ci chiede se abbiamo della musica italiana e americana, e grazie all’ipod cantiamo a squarciagola tutti insieme canzoni di Madonna, di Modugno, di diversi generi per quasi tre ore di auto… alla fine credo che la guida si sia pentita di aver chiesto la musica, l’ho intuito quando ha smesso di cantare e ha iniziato ad ammutolire: eravamo tre donne che cantavano senza interruzione (qualcuna breve, per chiacchierare!) ma è stato molto divertente (anche al ritorno abbiamo fatto la stessa cosa! Quindi la mancia se l’è meritata tutta!)
L’olio di argan conosciuto in tutto il mondo proviene da Marocco e soprattutto ad Essaouira possiamo trovare la qualità migliore di questa sostanza cosmetica prodotta con mandorle non tostate, dalle innumerevoli virtù: antiossidante, idratante, curativo, emolliente. Le capre sono golose dei frutti di argan e salgono fin sugli alberi per divorarli, da qui molti marocchini han colto la palla al balzo per ricavare qualche mancia dai turisti: nella strada che collega Essaouira a Marrakech, anche noi ci fermiamo con la nostra guida per immortalare queste graziose caprette arrampicate sugli alberi e per prenderne un paio in braccio!
Con la capretta Anna
Le caprette sugli alberi di argan
Con le amiche e un pastore con le sue capre
Ci siamo fermati a visitare una cooperativa di olio di argan, l’oro del deserto, dove abbiamo comprato qualche prodotto artigianale, abbiamo potuto vederne in diretta la lavorazione dalle donne berbere e provare a rompere i gusci delle mandorle (è abbastanza faticoso e loro fanno questo tutto il giorno…). Sono state molto gentili, come sempre ci hanno spiegato i diversi tipi di prodotto e offerto l’immancabile tè alla menta come da tradizione. Mi raccomando, le mance sono sempre cosa gradita, educata e in un certo senso quasi obbligatoria (che piaccia o no). E’ anche un piacere lasciarla, per come si viene accolti e per il tempo che ci dedicano. Il ricavato viene diviso tra le donne e ci sono anche prodotti per l’hammam e miele.
Attenzione perchè l’olio di argan originale è raro: di colore chiaro, inodore, acquistatelo in una cooperativa o in negozi selezionati, evitate di comprarli in giro per i suk o le strade, perchè vi rifilano tutt’altro. Ve lo consiglieranno anche i gestori del vostro hotel o la vostra guida. E’ un olio dalle grandi proprietà curative, benefiche e terapeutiche, per la pelle, le unghie, i capelli.
Presso la cooperativa, mentre proviamo ad aiutare nell’apertura delle mandorle
Tra le donne berbere nella cooperativa di olio di argan
Essaouira nonostante sia marocchina, ha molti risvolti e apparenze occidentali, chiamata Mogador dai portoghesi era l’ultimo porto sicuro in Africa prima di approdare in Europa o spingersi nelle isole di Capo Verde. Il sultano Sidi Mohamed ben Abdallah decise di ingrandirla e la chiamò Essaouira, cioè la “ben disegnata”, con il suo reticolo di viuzze e suk e la sua grande capacità di difesa dagli attacchi dal mare, grazie ad un’imponente cinta di mura inespugnabili, bastioni e cannoni ben piazzati che possiamo ancora vedere in città.
Le mura della città
Per l’epoca, fine 700, la città presentava una linea innovativa, con le strade che si incrociavano ad angolo retto. La rue Mohammed al-Qoray fiancheggiata da botteghe porta nel cuore della Medina di Essaouira, tutta giocata sui toni azzurri e blu dell’oceano. La porta principale Bab Doukkala con i suoi tre archi, introduce alla parte principale della città.
Le stradine di Essaouira
Le spezie
Essaouira è sempre più abitata da europei che stanno comprando diversi palazzi per trasformarli in riad per turisti e sta diventando una meta molto trendy. E’ piacevole passeggiare nel mercato principale o nelle vie del suk, tra spezie, babbucce, datteri, sacchi di cous cous e olio di argan, fino ad arrivare alla piazzetta principale, dove esce tutta l’anima occidentale con i caffè alla moda e gli artisti di strada, quasi tutti europei. A nord l’antica mellah, il quartiere ebraico, è invece in stato decadente.
Diverse sfumature di azzurro…
Vari angoli ed aspetti di Essaouira
La vita da spiaggia è più adatta ai surfisti, poichè il clima è sempre fresco e ventoso, una decina di gradi meno che a Marrakech, al porto è bello veder arrivare i pescherecci col pesce fresco appena pescato e i gabbiani che cercano di ricavare qualcosa da mangiare. Un consiglio: ci sono tanti ristorantini addentrandosi nella città, ma fermatevi come noi a mangiare nelle bancarelle sul mare. Preparato davanti a voi, dovrete solo scegliere i pezzi che preferite tra crostacei, aragoste e pesce fresco, e gustarvi un’ottima grigliata, seduti sulle panche. E’ un’atmosfera molto caratteristica ed il è pesce ottimo.
Scegliamo il nostro pranzetto a base di pesce freschissimo
Il porto
Davanti all’oceano ad Essaouira
L’antica Mogador compare ancora… dove spariscono i colori bianco e blu e compaiono le file di cannoni, le lunghe fortificazioni… di fronte le isole Porporine, ormai abitate solo da uccelli. Lasciamo Essaouira per tornare a Marrakech, terra di contrasti, dopo questa visita interessantissima ad un altro pezzetto di Marocco, terra affascinante ed ammaliante.
Prodotti alimentari in giro per Essaouira