Continua il nostro viaggio nei piccoli piaceri di un italiano a Monaco.
Vi immaginate Sordi che mangia gli spaghetti con il cucchiaio? Impossibile!
Mi capita a volte di andare a mangiare con i colleghi tedeschi in un bel ristorante pizzeria italiano vicino al nostro ufficio. È un simpatico momento di rilassamento che a volte si trasforma in un’autentica consacrazione delle mie (vere o presunte) competenze culinarie. Ed io ne approfitto sfacciatamente.
Entriamo e saluto i camerieri che nel frattempo ho conosciuto e che mi accolgono con calore. La sovranità con cui mi muovo nel locale amico mette i miei commensali tedeschi già lievemente a disagio.
Ci sediamo e si comincia subito con il redarguire, seppur blandamente, uno che ordina l’insalata prima della pasta. Spiego che in Italia l’ordine delle portate è rigido, quasi sacrale, e l’insalata funge da contorno e non da antipasto.
Lo vedo abbattuto e non infierisco, anche perché devo subito bacchettare uno che ha appena ricevuto il suo piatto di linguine in bianco alle vongole su cui, incurante delle più elementari regole, spande parmigiano a piene cucchiaiate. Lo erudisco dicendogli che sui piatti di pesce questo è a dir poco proibito ed il cameriere Franco di Pescara conferma con sguardo severo.
Non ho neanche finito con questo che mi tocca istruire l’altro che ha ordinato uno Schnitzel credendo di aver così recuperato un po’ di sicurezza. Gli dico che la ricetta che lui crede essere una mirabile creazione austro-bavarese è in realtà nota in tutto il mondo come cotoletta alla milanese, come mai? Non replica, e come potrebbe del resto?
Un paio di commenti sull’italica abilità congenita di mangiare gli spaghetti senza aiutarsi con il cucchiaio (e senza affettarli con il coltello) mi pone definitivamente nella categoria degli eletti, nessuno osa più ribattere.
Ci avviamo alla conclusione ma non posso fare a meno di stigmatizzare i due che ordinano un cappuccino a fine pranzo, ci sono anche qui delle precise regole temporali, perbacco!
Usciamo e ripeto il rito di saluti ai camerieri, i miei colleghi tornano in ufficio a testa bassa, non so se domani vorranno di nuovo pranzare con me, ma almeno per oggi sono felice.
MERAVIGLIOSO!