Da qualche tempo sta registrando successo in Rete un sito dedicato ai genitori "Peter Pan" e alle loro piccole vittime, figli trattati come giocattoli, senza colpa e quasi sempre senza la concreta speranza di condurre una vita degna. Appena si accede a Parentfail, ci si imbatte in uno slogan che è tutto un programma: "Questa è la dimostrazione che ad alcune persone dovrebbe essere impedito di procreare". Frase che introduce decine e decine di immagini raccapriccianti, a ritrarre bambini in situazioni assai pericolose mentre i loro genitori sorridenti sembrano non accorgersi della gravità del proprio comportamento.
Tra le foto si distinguono quelle presenti nella sezione "Mom fail", archivio per mamme snaturate. C'è quella che in una mano ha una pistola mentre nell'altra tiene il suo bambino, o quell'altra seminuda che si autoscatta in posa sexy sotto gli occhi increduli di suo figlio. Ma i papà non sono da meno: c'è infatti quello che sfoglia "appassionato" Playboy tenendo in braccio un neonato; o quello che, come un novello Michael Jackson, fa penzolare il figlio sul balcone dell'hotel rischiando di farlo cadere giù.
Sono situazioni che possono da un lato suscitare ilarità e curiosità, proprio come i video (diciamolo pure: irresponsabili!) che all'ora di cena in Tv propinano in sequenza poveri bambini usati come soggetti-cavie da genitori provetti registi e fin troppo "burloni". Ma che d'altro canto testimoniano un dato allarmante in costante crescita: l'inadeguatezza degli adulti al ruolo della responsabilità genitoriale. Condizione che non sempre si limita agli eccessi guasconi, seppur rischiosi, ma che può arrivare perfino a determinare condotte estreme ed inconsulte.
Nel mondo, stando alle stime dell'Unicef, continua ad aumentare il numero dei minori abbandonati: nel 2004 erano circa 145 milioni, nel 2010 il numero è invece salito fino a 163 milioni. Mediamente, si parla di 4 milioni di bimbi lasciati soli ogni anno. Una vera e propria emergenza umanitaria che si somma al calo del numero di coppie disponibili a intraprendere il percorso di adozione internazionale (altro sintomo, in parte, della fuga dalle responsabilità degli adulti nella società moderna). In Italia, nel 2006 erano pronte ad adottare 6.237 coppie, ma nel 2007 il numero era sceso già a 5.635, nel 2009 a 4.377, fino alle 3.548 coppie con decreto d'idoneità dell'anno passato. Di questo passo, è la denuncia dell'associazione Amici dei Bambini, nel 2020 finiranno le adozioni internazionali e si lasceranno a un destino troppo spesso infausto milioni di bambini.
Schierarsi dalla loro parte - che non significa solo aiutare l'infanzia ma pure sostenere i genitori privi di strumenti - è innanzitutto una lotta di tipo culturale. E' più un atto di giustizia che di solidarietà. Quindi la sfida sta nella capacità - e nella volontà - di sensibilizzare l'opinione pubblica occidentale ad attivarsi per salvare tante giovanissime vite da un presente precario e dalle incognite del futuro, non solo nelle zone meno sviluppate del mondo ma pure, come si vede dall'orrenda raccolta fotografica del sito Parentfail, perfino nell'Occidente stesso ormai preda di una degenerazione di valori senza freni.
A tal fine, secondo le organizzazioni di volontariato, sono tre le strade operative da seguire:
- rendere gratuite le adozioni internazionali, senza aumentare la spesa pubblica, ma con un piano di tagli indicati dalle associazioni familiari;
- eliminare le idoneità del Tribunale per i Minori così da ridurre i tempi di attesa di uno o due anni e da risparmiare notevolmente sulla spesa pubblica;
- ridurre l’iter di selezione delle coppie, potenziando però l’accompagnamento e la formazione e prevedendo la collaborazione fra i servizi pubblici e gli enti autorizzati.
La legislazione in materia di sostegno alla genitorialità e di protezione dei bambini è da sempre carente, soprattutto in Italia che non può essere certamente definito "un Paese per giovani" e che si occupa di politiche familiari (purtroppo non intese nella loro accezione più laica) solo in campagna elettorale e quando spronata dalle "illuminate" esortazioni dottrinali del Vaticano. Solo di recente, il 12 luglio scorso, la Camera dei Deputati si è attivata con un Progetto di legge per ratificare in via definitiva la Convenzione dell'Aja del 1996 sulla tutela dei minori.
Non c'è quindi da sorprendersi se la funzione del genitore, oggi che le sfide e le insidie sono più pressanti a causa delle esasperazioni della modernità, appare sempre più come vacillante e fragile. Se si scorazza per il web alla ricerca di spunti utili alla riflessione, si va a sbattere contro osservazioni scontate e frasi fatte. Si (ri)scopre che a volte il genitore non fa il bene del proprio figlio, e che ciò avviene in particolar modo quando decide di considerarlo come sua esclusiva proprietà. Che è un male limitarne esageratamente le libertà, perchè un figlio è un essere umano e come tale va trattato, sia in tenera età che durante l'adolescenza. E via dicendo.
Ma l'ovvietà più vera - e forse più difficile da accettare - è che il compito di un padre e di una madre è certamente arduo, è il "mestiere" più difficile del mondo per ricorrere al più noto fra i luoghi comuni. E' che un genitore, come ogni altro essere umano, non può essere infallibile anzi, deve farsi un bagno di umiltà, deve trovare sempre il giusto equilibrio, non deve "addestrare" il proprio figlio ma deve informarlo e formarlo, aiutare a crescere e invogliarlo a farsi le proprie idee, permettergli di capirsi, sostenerlo sempre, dialogarci il più possibile, accettarlo e non plasmarlo...
Purtroppo, specialmente nell'era del "tutto e subito", è più semplice a dirsi che a farsi, e ancora non è stata inventata una scuola che insegni ad essere genitori. L'importante, allora, è sforzarsi di mantenere viva la consapevolezza del delicato compito che la natura, prima o poi, decide di affidare a un uomo e a una donna. E se proprio bisogna cercare un aiuto all'esterno, meglio fidarsi dei consigli apparentemente più banali e comprensibili. Ecco una lista di cose che non bisogna trascurare quando si è genitori (al netto degli snaturati di Parentfail), tratta dal sito specializzato Infanziablog.
Ascoltare i figli
Quando i bambini imparano a parlare, avranno tante cose da dirvi. Anche troppe. Ma ascoltateli sempre e comunque. Devono imparare come funziona la comunicazione.
Porre dei limiti
E’ importante per i bambini sperimentare, ma già da piccoli devono esistere i divieti. Spiegategli che “no” significa “no”, e che se può andar bene scalare un albero, non è lo stesso scalare un mobile.
Disciplina
La disciplina serve ad insegnare. Come? Premiate comportamenti positivi e punite comportamenti sbagliati.
Onestà
I bambini hanno bisogno di sapere che i loro genitori sono persone oneste e coerenti. Se gli promettete un premio o una punizione, mantenete sempre le vostre promesse.
Tempo in famiglia
Viviamo in un mondo stressante e senza regole. Ma i vostri bambini hanno bisogno di passare del tempo con voi. Approfittate dell’ora di cena per parlare e giocare insieme.
Amore
Dimostrate ai vostri bimbi che li amate. Sempre.
In ogni caso, prima di mettere al mondo delle vite destinate all'infelicità, ancor meglio è guardare dentro se stessi e provare a comprendere che l'esistenza, la propria come le altre, non è un gioco o un passatempo.