Vi siete mai chiesti quante emozioni possano esprimere le facce meste di Jon Snow? Mi sembrate quasi tutti persone equilibrate, ma io, che non lo sono, avevo questa domanda in tasca da un po’. E ho trovato la risposta: a ogni sentimento, si può abbinare un musone affranto tra i fiocchi di neve. Vi faccio vedere.
Episodio 5×09
Titolo: The Dance of Dragons
Titolo più onesto: Panic! at the ludos
L’accampamento di Stannis brucia. L’evento infastidisce perfino Melisandre, che di solito è appassionatissima di piromania. Stannis ha un aspetto malmesso da vecchio zio che ha preso male il divorzio e che non si fa più la barba neanche nelle occasioni.
Jon e i Bruti sparuti (più il gigante) bussano alla porta della Barriera. Li fanno entrare, ma all’inizio sembrava che non volessero aprire, un imbarazzo che neanche al confine sloveno prima di Schengen quando trovavano sigarette non dichiarate.
Siccome se non frammenta i segmenti non prova gioia, la regia ci riporta da zio Stannis, che manda Ser Davos a fare una commissione strarognosa. Prima di partire, Davos regala alla figlia di Stannis un cervo di legno fatto benissimo, sul serio ritirati, fai l’artigiano, che ci stai a fare con quei selvaggi? Lei adora il regalo, lui le dà pure un bacetto ed è tutto così sereno e amorevole, che secondo me uno dei due oggi schiatta malamente.
Jaime è invitato dai peggiori ospiti mai esistiti, che in un salottino di disagio comportamentale decidono comunque di restituire Myrcella allo “zio”, a patto però che si accolli pure Tryston. Anche Bronn viene graziato dalla compagnia delle Oberine, che dopo ventiquattr’ore di prigione sono già completamente esaurite.
Mi spiace tantissimo e mi scuso, ma bisogna tornare alla storyline di Leia la cozzara, che dovrebbe maneggiare segretamente il veleno ma il risultato è che ammira per sei minuti in controluce una bottiglia da aceto balsamico a due passi dalla vittima designata, ennesimo segno che a Braavos insegnano a usare mille facce, ma nemmeno un cervello. A cambiare i suoi piani, però, giunge Lord Tyrell, padre della Salamandra Furbetta e di Loras, il Ragazzo Arcobaleno. Con lui, c’è Meryn Trant, che io avevo del tutto dimenticato ma che Arya ricorda bene, perché ha picchiato sua sorella, dopo averle mostrato la testa del padre sulla picca, ma prima di tentare di abusare di lei. Arya prende la sua carriola di mitili e molluschi puzzolenti ed entra indisturbata nel bordello in cui si trova il malvagio capo delle guardie, che scarta tutte le prostitute finché non gli portano una minorenne. Arya si indigna ma per ora si ritira, torna dall’uomo Multifaccia e promette che i compiti li farà l’indomani, perdendo un’ottima occasione per sconsigliargli di continuare a farsi quelle mèches orrende.
Shireen, la figlia di Stannis con il nome da attrice porno, racconta al papà una storia di draghi e lui la ricambia con un pericoloso monologo sulle scelte e le responsabilità. Più che altro per farlo smettere, Shireen si informa:
«C’è un modo in cui posso aiutarti, papà?»
«Grazie per averlo chiesto. Sì, in effetti ero giusto venuto a dirti che ci farebbe comodo metterti al rogo.»
L’idea era di Melisandre, manco a dirlo, ma va precisato che tutti rimangono immobili senza protestare, salvo la madre, che però si oppone quando ormai la povera bambina ha raggiunto un grado di cottura irreversibile.
Ma basta piangere! Ci sono i giuochi! Lionel Richie, oggi magistralmente interpretato da un Ferrero Rocher, raggiunge Khaleesi e Tyrion nel baldacchino reale, con Faabio che resta appollaiato dietro di loro provandoci di continuo con la regina. Dopo un primo taglio di testa, finalmente arriva il turno di Sebastiano. Egli combatte contro un signore enorme, esibendosi in giravolte fantasiose che per poco non lo fanno ammazzare, ma si riprende e uccide l’avversario, poi altri due e non solo, lancia una lancia (che eleganza terminologica, ah?) a un uomo mascherato che stava per uccidere la regina alle spalle! A questo proposito, Faabio, se facessi il tuo lavoro anziché annusare i capelli di Khaleesi, forse adesso non saremmo a questo punto. Non c’era così tanta gentaglia in maschera nello stesso posto dalla scena del ballo di Eyes Wide Shut.
Khaleesi è atterrita: coincidenza vuole che il vestito buono della quinta stagione sia bianco, e basta uno schizzo di sangue a rovinarlo per sempre. Per giunta, Lionel muore prima di poterle urlare dove si trova il passaggio segreto che conosceva (verrà ricordato come un uomo arguto). Siccome le cose si mettono malissimo, specialmente per l’abito, Khaleesi chiama telepaticamente il suo drago e lui arriva! Ed è bravissimo a capire quali omini deve uccidere e quali no! Daenerys gli si avvicina, si disinteressa dell’immenso parapiglia, gli sale in groppa e si fa un bel sorvolo ricreativo del Colosseo, abbandonando il suo amato, il suo consigliere, la sua migliore amica e l’uomo che l’ha appena salvata in balia di una setta di trucidatori in maschere veneziane.