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Essere social

Creato il 11 novembre 2012 da Rvassallo @RVassallo
Condivisione

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Per chi lavora come me nel campo del web e più precisamente nel settore dell’assistenza clienti, sa’ che il rapporto con il cliente è la base fondamentale delle future interazioni tra l’utente e (in questo caso l’azienda) che fornisce dei servizi.

Una buona correlazione tra il fornitore dei servizi e il suo fruitore, non finisce con l’espletamento di una prestazione (magari telefonica), ma anzi, sia invece l’inizio di una “collaborazione”, che si spera possa dare buoni frutti in futuro per entrambe le parti.

Ma vediamo cosa si intende per collaborazione:

  • Un buon grado di confidenza, fermo restando al buon vecchio adagio che avverte (la troppa confidenza fa’ perdere la riverenza).
  • Conoscere a priori le esigenze e trattarle di conseguenza.
  • Prendere per “mano” e “guidare” l’utente anche e soprattutto in campi a lui ostici.
  • Aprire la mente e gli occhi, su future prospettive.
  • La fiducia da entrambe le parti.
  • La reciprocità che è alla base delle interazioni.

1) confidenza.

Abbiamo già visto che una buona dosa di familiarità faciliti certe operazioni, se il nostro interlocutore ha fiducia in noi e sente che dall’altra parte del filo, non vi sia solo una voce asettica, ma un bensì volto con un nome e un cognome, allora si sentirà portato  a una maggiore stima e si lascerà guidare più facilmente dai nostri consigli.

2) conoscenza.

Una più intima confidenza porta entrambe le parti in causa ad aprirsi maggiormente l’un l’altro, se si è familiari, non si ha la titubanza a parlare dei propri problemi, ed è in questo ambito che la conoscenza più profonda di certe problematiche, porti a una più rapida soluzione celle stesse.

 3) lasciarsi guidare.

Se vi è fiducia, vi sarà di conseguenza e specialmente da parte del nostro assistito, una maggior consapevolezza che il nostro operato sia predisposto sempre a fin di bene. Sarà poi il cliente stesso, secondo le sue argomentazioni, a lasciare a noi la soluzione più pratica e veloce del problema.

4) prospettive future.

Non solo assistenza, sono solo tecnicismi dunque, ma una più ampia visione di ciò che ci circonda, nuove opportunità fornite dai social media, da piccoli software, dai aiuti “gratuiti” e costanti e la presenza continua di una “persona”, che sia occhi e voce, una amico, anche fuori dagli schemi abituali.

 5)fiducia.

La fiducia è alla base del vivere comune, dell’interazione, del dare e avere, senza fiducia non vi sarebbero le basi del vivere comune, della condivisione e di ciò per cui che l’essere umano sia stato creato, la socialità.

 6)la reciprocità.

Uno dei pilastri del nostro vivere sociale dare per ricevere, ma anche donare senza aspettarsi nulla in cambio, in nome di quel vivere civile che i nostri genitori ci hanno insegnato, e se riceviamo qualcosa in cambio poco importa se sia stato per cortesia, noi siamo la misura con cui ci rapportiamo agli altri.

Penso sia finita l’epoca grigia dell’asetticità, dell’opacità delle comunicazioni, oggi vivere social ed essere social non basta , bisogna fare si che i nostri rapporti con gli altri, inizino dove finiscono gli altri.



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