Ascoltare questo brano tratto da Iperione di Friedrich Hölderlin recitato a voce alta è stata un’esperienza unica, che mi ha convinta a rileggerlo e meditarlo.
Saggio è ricordarci che nulla ci appartiene veramente e che tutto dovremo lasciare. La realtà che vive è di tutti e di nessuno. Questo pensiero ci allenerebbe ad un’assunzione di responsabilità totale del bene comune in ogni sua forma; in particolar modo delle altre persone, mettendo in pratica l’amore per noi stessi traslandolo nell’altrui realtà.
Saggio è silenziarci per contemplare il creato, la natura in ogni sua forma e contemplarla per amarla, e dunque rispettarla profondamente e concretamente.
Essere uno col tutto, questa è la vita degli dei, è il cielo dell’uomo! […] essere uno con tutto ciò che vive!
Saggio è questo modo di essere perché capiremmo meglio le luci e le ombre delle vite nostre e altrui. E perciò del mondo. Per cambiarlo. In meglio.
In questo momento storico così denso e pesante proviamo a dare valore all’arte, al rispetto, alla poesia, al sogno.
Oh! Un dio è l’uomo allorché sogna, un mendicante quando riflette; e quando l’entusiasmo è scomparso, egli è là come un figlio fuorviato, che il padre cacciò di casa, e contempla i miseri centesimi che la pietà gli diede pel suo cammino.
Allargare gli orizzonti per capire la nostra caducità e divinità ci fa sopportare il peggio. Ma soprattutto, come un piccolo seme sotto una coltre di neve, può trasformarci in encomiabili esseri consapevoli e senzienti .