Lo sanno anche i muri: con l’arrivo della bella stagione i cinema italiani si svuotano drasticamente. Che poi quest’anno l’estate in pratica deve ancora arrivare, si sta affacciando giusto in questi giorni nelle nostre città. Si dirà allora che la colpa a questo giro è tutta del mondiale di calcio brasiliano che si è da poco concluso con il trionfo della Germania e ha spinto esercenti e distributori a non osare e a fare uscire in sala solo scarti di magazzino e poco altro. Sì, i nostri cinema sono deserti e non a causa della tradizionale chiusura estiva che vede coinvolti solo una ristretta minoranza degli esercizi mentre le grandi catene ormai non chiudono più da qualche anno. A cosa è dovuto dunque questo abbandono in massa delle sale? Troppo facile sostenere che si tratti solo della mancanza di titoli appetibili per il grande pubblico. Le cose non stanno così, basta fare un salto indietro di 12 mesi per capire che la situazione è più complessa e stratificata. Nel luglio dello scorso anno sono usciti film di grande richiamo come Pacific Rim, The Lone Ranger e Man of Steel che hanno raccolto incassi assai modesti, ben al di sotto delle aspettative generali. Tornando al presente debutta sui nostri schermi giusto in queste ore Transformers 4 – L’era dell’estinzione, il quarto capitolo del franchise diretto sempre dall’immarcescibile Michael Bay che dopo aver sbancato i botteghini di mezzo mondo, in particolar modo quello cinese, è atteso come il salvatore della patria anche in Italia. Avrà a disposizione circa 850 sale in tutto lo stivale e l’arduo compito di cercare di riempirle. A prescindere dalla consistenza cinematografica di una saga che ha via via aumentato la durata dei vari capitoli, passata dai 144 minuti del primo episodio ai 165 del quarto come se si potesse ovviare alla mancanza di qualità con la quantità, viene da chiedersi se basterà l’eventuale exploit del tonitruante film di Michael Bay per risollevare gli incassi di una stagione fin qui magrissima e sconfortante.
È vero, va detto che a fine mese uscirà anche Apes Revolution – Il pianeta delle scimmie e dalla seconda metà d’agosto in poi i titoli di peso si riaffacceranno sul nostro mercato. Il momento peggiore della stagione cinematografica a breve dovrebbe volgere al termine e la top ten del box office, immutata o quasi per tutto il mese di giugno con il disneyano Maleficent a farla da padrone, si appresta finalmente a cambiare. Purtroppo, nonostante ciò, c’è poco da rallegrarsi soprattutto se analizziamo gli incassi degli ultimi mesi, in particolar modo da marzo/aprile in poi. Salta subito all’occhio che solo due titoli, il già citato Maleficent e The Amazing Spider-Man 2 – Il potere di Electro, tra i primi dieci classificati nella stagione 2013/2014 sono usciti in primavera a differenza dei restanti che sono stati distribuiti in autunno o in inverno. Se estendiamo l’analisi ai primi venti o ai primi trenta la situazione sostanzialmente non cambia, con rispettivamente cinque e otto titoli in totale usciti in primavera. Anche i film d’animazione stentano a decollare se fatti uscire in questo periodo, come dimostra l’incasso non proprio esaltante di Rio 2 – Missione Amazzonia che ha racimolato poco meno di sei milioni di euro. Il pubblico italiano sembra concepire l’andare al cinema come un passatempo o un momento d’evasione sempre più sacrificabile o prettamente relegato ai mesi freddi e piovosi e piuttosto che rinchiudersi in sala d’estate opta per le arene estive (che peraltro quest’anno fino ad ora sono state messe a dura prova da un tempo scostante e inclemente).
A nulla è servito in questi ultimi anni climatizzare i cinema al chiuso, renderli più confortevoli o proporre film ad un prezzo stracciato come ha provato a fare in questo periodo una nota catena di multiplex operante in tutta Italia. Sicuramente la crisi internazionale che ha colpito duramente le famiglie italiane ha contribuito a rendere sempre più critica la situazione ma non basta a spiegare la fuga dalle sale, specie se consideriamo quanto si spende qui da noi in settori come la telefonia mobile. Fino a quando non cambierà la mentalità delle persone, il modo di passare il proprio tempo libero con la giusta importanza da riservare all’arte e alla cultura, sarà sempre più dura per esercenti e distributori – che sicuramente hanno fatto i loro bravi e belli errori come dimostra l’ultima edizione della Festa del Cinema priva o quasi di titoli interessanti e di grande richiamo – far quadrare i bilanci a fine anno.
Boris Schumacher