Buon pomeriggio ragazzi!So che vi avevo promesso che sarei tornata due settimane fa dopo il mio ritorno dal viaggio a Barcellona ma ho avuto non poche complicazioni (
Casa Battlò
Il nostro volo partiva da Caselle (Torino) il 23 luglio ore 18.45. Il primo approccio con una realtà nuova è stato molto d'impatto. Appena atterrate ci siamo trovate dentro l'aeroporto El Prat di Barcellona che assomigliava più ad una cittadina affollata. Con tutte quelle scritte in spagnolo mi sono, leggermente, maledetta per non aver provveduto meglio per la lingua ma alla fine è stato solo l'inizio. Una gentile signorina del punto informativo, rigorosamente in spagnolo, ci ha spiegato come arrivare al treno che ci avrebbe portate dritto dritto in stazione, di fronte al nostro hotel. Arrivate nel punto che ci avevano indicato, recuperato il biglietto, non poteva mancare una bella corsetta con bagagli appresso per non perdere il treno. Dando per scontato che fosse quello giusto, non ci siamo preoccupate troppo a controllare ma è lì, una volta salite, che è il panico ha preso sopravvento. In pochi ci capivano e la maggior parte dei passeggeri ha iniziato a dirci che avevamo sbagliato direzione e qui, nonostante i trentamila gradi, ho iniziato a sudare freddo. Mille scenari si sono presentati davanti ai miei occhi, ma per fortuna altri torinesi sono venuti in nostro soccorso e ci hanno spiegato dove scendere. Prossima fermata: Passeig de Gràcia. Nei giorni successivi abbiamo preso parecchia confidenza con questa fermata. Punto obbligato per muoverci in ogni dove praticamente. La vista appena usciti è a dir poco magnifica. Potete immaginare di riemergere dalla metro e avere difronte Casa Battlò? Spettacolare. Ma questo l'avrei scoperto solamente la mattina dopo. Torniamo a noi.Parc de la Ciutadella
Qui scoprimmo che non avevamo sbagliato proprio niente, in quanto dovevamo solamente prendere un altro treno con direzione finale Estacio de Franca (una sola fermata) e il gioco era fatto. Come si dice, tanto rumore per niente. Erano ormai già le 22 passate e finalmente, sane e salve, eravamo davanti l'Hostal Nuevo Colon dove avremmo alloggiato quella settimana. Si trova vicinissimo al Parc de la Ciutadella, a due passi dalla metro Barceloneta e non lontano dall'Arc du Trionf. Ho adorato la zona e ci siamo trovate benissimo nell'ostello che consiglio, in caso abbiate bisogno. Il santo wifi all'interno, poi, ci ha proprio salvate.La prima mattina l'abbiamo dedicata interamente alla scoperta delle Ramblas, passando prima ovviamente da Passeig de Gràcia e Plaça Catalunya armate di macchina fotografica pronte a scattare foto come se non ci fosse un domani. Solo qui intorno ci sono tanti di quei negozi giganteschi da perderci le ore tra Sephora, Fnac (ho avuto fortuna che fosse tutto in spagnolo così non sono stata troppo tentata da acquisti compulsivi) e l'immancabile Hard Rock Cafè. Camminando camminando ci siamo imbattute nella Boqueria senza nemmeno accorgerci. Gli occhi avevano così tante cose da vedere che era semplice perdersi. Avevo tanto sentito parlare di questo mercato e dei suoi famosi juice, ma mai avrei pensato fosse davvero così splendido e maestoso. Si respira tutta l'aria spagnola ed europea in generale. I colori fanno da padrone. Riuscire a ricordarsi i banchi e le strade fatte è praticamente impossibile tra la calca e la grandezza del mercato. E' diventato subito uno dei miei posti preferiti tanto che abbiamo stipulato una sorta di rito andando a mangiare quasi praticamente sempre a pranzo lì. Trovi di tutto, i commercianti sono gentili e la roba è davvero buona. Ho mangiato della frutta fenomenale in particolare il cocco e quei juice erano diventati obbligatori durante le giornate. Ci sono così tanti gusti che vorresti provarli tutti e un po' ovunque è messo il cocco. Ci piace il cocco, si è capito?Dopo aver pranzato, abbiamo continuato il nostro tour arrivando davanti alla statua del Mirador de Colom, monumento dedicato a Cristoforo Colombo, punto di unione tra l'estremità delle Ramblas e il porto. Nell'interno della colonna si trova un ascensore che porta alla semisfera posta sotto i piedi della statua dove si può godere una vista sulla città. Barcellona è ricca di punti dove la vista la fa da regina. Il porto è un punto molto pittoresco della città, che personalmente ho adorato. Con tutte quelle palme ricorda molto la California (stesso discorso delle spiagge di Barcellona). Alla fine di un ponte situato sul porto troviamo poi il Maremagnum, centro commerciale davvero carino. Ormai pomeriggio abbiamo deciso di tornare indietro verso l'ostello ma abbiamo optato per la via del lungomare continuando la strada del porto.
La sera, poi, dopo aver cenato abbiamo deciso di dirigerci verso Plaça d'Espanya per vedere da vicino lo spettacolo delle Fontane magiche di Montjuïc, dietro al Museu nacional d'art de Catalunya. È stato fantastico vedere come cambiavano le fontane tra evoluzioni e colori tutto a ritmo di musica. Passando per la piazza, abbiamo adocchiato anche Las Arenas di Barcellona che abbiamo scoperto essere poi un centro commerciale dove sono presenti, anche qui, degli ascensori per poter godere di una vista bella ampia di Barcellona. Siamo riuscite a farci un salto uno degli ultimi giorni quando il tempo non era favorevole a farci andare in spiaggia (ç_ç). Il secondo giorno è stato tutto dedicato alla visita alla Sagrada Familia. Sveglia puntata presto per cercare di non trovare troppa coda (non ho potuto fare i biglietti prima di partire tramite internet), abbiamo scoperto che il primo posto disponibile era alle 13.45. Siamo tornate in tempo, quindi, dopo aver pranzato alla Boqueria. L'impatto che si ha non appena usciti dalla metro è notevole, un po' come accade a Roma quando scendi a Colosseo. Iniziare a scattare foto all'impazzata mi è venuto spontaneo, volevo immortalare tutti quei dettagli che magari non riesci a notare a occhio nudo. La basilica cattolica, ancora in costruzione, è uno dei capolavori di maggior rilievo dell'architetto Antoni Gaudì. I lavori iniziarono nel 1882 e tutt'oggi proseguono con l'afflusso dei visitatori e dal ricavato del costo d'ingresso.
La bellezza dell'interno, così come quella dell'esterno, è qualcosa difficile da spiegare. Sono tante le emozioni che abbiamo provato. Nonostante la grossa quantità di gente presente al suo interno si respirava un'aria magica e spirituale che davano un senso di pace unico. Sicuramente un posto da vedere. Non sono rimasta delusa neppure un po', anche se avrei preferito avere più dettagli a portata di mano senza bisogno di dover tradurre (anche ciò che una mamma francese diceva alla sua piccola all'interno del museo visitabile) tutte le scritte. I colori delle vetrate poi rispecchiano in pieno ciò che ha rappresentato per me Barcellona. Dopo aver terminato la visita al pomeriggio, visto il tempo molto incerto (ogni tanto piovigginava anche) abbiamo deciso di provare a dare un'occhiata al centro commerciale L'Illa Diagonal raggiungibile con la metro verde con circa una decina di fermate da Passeig de Gràcia. Al suo interno ci sono un sacco di negozi, alcuni esclusivi che non abbiamo qui in Italia come ad esempio Primark ma anche altri meno conosciuti con tanti sconti visto il periodo. Dopo un po' di giri abbiamo iniziato a perdere il senso dell'orientamento tra scale mobili e quant'altro. Merita una visitina se avete tempo che vi avanza.
Il terzo giorno ci siamo svegliate con un po' di sole che filtrava nella stanza, prometteva bene siccome avevamo previsto la visita del famoso Park Güell. Sin da prima di partire questo era il luogo che più desideravo vedere e sono uscita da quel piccolo paradiso più che soddisfatta. Ogni piccolo dettaglio è curatissimo e ancora una volta i colori sono i veri patroni. Gaudì è riuscito a creare qualcosa di magico che caratterizza perfettamente Barcellona. Per la prima volta, dopo esserci spostate sempre in metro, abbiamo deciso di provare il bus (pulitissimi come non mi era mai capitato qui in Italia) per raggiungerlo. E' stata una scelta azzeccata perché ci ha lasciate proprio sopra l'ingresso senza aver dovuto fare a piedi la salita cosa che però ci siamo beccate al ritorno (la lunga discesa, ovvio) per andare a prendere la metro. Per entrare nella parte monumentale a pagamento abbiamo dovuto aspettare un'oretta dopo aver fatto il biglietto ma nel frattempo ci siamo aggregate ad una coppia bolognese di mamma e figlia per iniziare il giro del parco. Anche qui ci siamo date alla pazza gioia con le foto. Dopo aver visitato tutta la parte monumentale, sempre in compagnia di quella coppia, ci siamo dirette ancora più in su sulla collinetta con la croce dove si diceva esserci una vista spettacolare di tutta Barcellona. La fatica per arrivarci è stata del tutto ripagata, nonostante il momento di panico per salire e soprattutto scendere dalla collinetta dove era presente un misero scorrimano che non raggiungeva tutta l'altura. Immaginatevi quindi il momento di scendere giù con tutta la gente che si accalcava senza dare il tempo di smaltire la massa. Non sapevamo più dove tenerci e ho temuto seriamente il peggio. Panico. Tornate indietro, come vi dicevo in metro, ci siamo fermate in Plaça Catalunya per pranzare in un locale tai molto carino dove abbiamo provato un gusto wok di pollo con verdure e una deliziosa cheese cake! Essendo domenica, e a quanto pare lì si usa così, il pomeriggio abbiamo trovato parecchi negozi chiusi soprattutto i centri commerciali sparsi qua e là nella città, mentre nel centro qualcosa di aperto si trovava anche se non tutto. Girovagando per le vie del centro, anche quelle secondarie, abbiamo trovato un posticino che faceva dei panini con il prosciutto crudo locale fenomenali. Erano talmente buoni che ci siamo tornate più volte come premio fedeltà.
Il lunedì mattina, nonostante il tempo parecchio nuvoloso, abbiamo deciso di dirigerci verso Barceloneta per vedere finalmente la spiaggia. Ovviamente abbiamo scoperto tardi che potevamo arrivarci anche con un bus comodissimo che passava giusto sotto il nostro ostello. Arrivate a destinazione, e fermateci un po' a casaccio alla prima che capita, abbiamo trovato la spiaggia deserta complice il vento e le nuvole minacciose. Temerarie, però, abbiamo deciso di fare lo stesso il nostro unico (purtroppo) bagno. E' stato decisamente lampo a causa di un'acqua gelida come non mi era mai capitato prima d'ora ma assolutamente pulitissima. Era bellissimo, anche perché diventava subito alta senza dover fare km. Capendo che però non era la giornata giusta per rimanere abbiamo deciso di tornare in stanza per cambiarci e poi via di nuovo a mille giri per cercare posti e scoprendo viuzze un po' a caso. Proprio così siamo arrivate davanti alla Cathedral con la nostra fidata cartina sempre in mano.
Gli ultimi giorni poi, non potendo causa tempo, andare in spiaggia come in realtà avremo voluto, abbiamo cercato di vedere qua e là per la città le cose che ci mancavano come Casa Milà meglio conosciuta anche con il nome di Pedrera, come il Parc de la Ciutadella e l'Arc du Trionf oppure quando la pioggia aveva la meglio ci siamo date allo shopping in centri commerciali o negozietti qua e là. Abbiamo dovuto saltare la tappa al Tibidabo, ma la prossima volta non ci scapperà. Siamo arrivati, finalmente direte voi, all'ultimo giorno e indovinate com'era il tempo soprattutto nel pomeriggio? Ma bellissimo ovviamente. Ecco perché abbiamo deciso di andare verso le spiagge, facendo un altro giro questa volta e posso dire decisamente più belle. Purtroppo non abbiamo potuto fare l'ultimo bagno, anche perché sennò non si sarebbero mai asciugate tutte le cose per poterle mettere in valigia. In compenso siamo riuscite a prendere ancora un po' di sole che con quel venticello era qualcosa di bellissimo e ci siamo date alle foto pazze per avere un ricordo. Mi sembra davvero di essere in uno di quei telefilm ambientati in California, ovvio le dimensioni erano leggermente diverse ma lo stile era proprio quello.
Era ormai tempo di saluti, quasi, e con il famoso bus che dicevo abbiamo scoperto per caso siamo andate a fare un ultimo giretto sulla Rambla (in verità ci siamo tornate anche la mattina dopo prima di andare in aeroporto u.u ) per provare finalmente il famoso frappuccino al caffè con panna di Starbucks *_*
Ero molto entusiasta, lo ammetto. Non potevo farmi sfuggire l'occasione anche perché chissà tra quanto mi capiterà d'incontrarne uno per strada senza aspettare il prossimo viaggio. Penso di avervi raccontato più o meno tutte le cose importanti e se ancora non l'aveste capito ho amato alla follia Barcellona, per cui ve la consiglio se state pensando per un viaggetto da progettare. Sicuramente non avremo fatto tutto, ci manca da trovare ancora il posto ideale dove mangiare una vera paella (l'abbiamo mangiata una volta, buona ma poteva esserlo di più) accompagnata da sangria e crema catalana ma abbiamo fatto molto e sicuramente ci vorremo tornare prima o poi perché ci abbiamo lasciato il cuore in quell'angolo di paradiso.
P.s. Questo post avrebbe dovuto vedere la luce già qualche giorno fa, ma il maltempo mi ha messo i bastoni tra le ruote! Colgo l'occasione, anche se in ritardo, di augurarvi buon ferragosto e vi prometto che torno presto con le recensioni.
Un bacio,
Giò