Oggi questa estate
somiglia più a un settembre dimenticato. A un giorno sospeso sul vuoto, sazio
di ricordi, intriso di odiose nostalgie. La pioggia scivola sull’asfalto.
Lacrima di un pensiero sfatto. Affacciata alla finestra getto lo sguardo agli
incavi della strada e ho quasi l’impressione che siano bocche in attesa di
carpire il senso di un passo veloce, di un altro strusciato, di uno in procinto
di oltrepassare il marciapiede. Siamo simili a formiche da quassù. Formiche
affannate.E poi viene una musica da lontano e insieme un profumo di erba bagnata, di quei prati calpestati da ragazzina. Prima era facile farsi delle domande e attribuirci delle risposte. Adesso resta tutto un punto interrogativo. Una virgola tra soggetto e verbo. Uno spazio che aspetti di riempire di cose: colori Parole Sogni Speranze Amore Lavoro Vacanze. Ma per leggere il cambiamento in un’ora qualunque serve tempo. Devi aspettare, anche se sei stufo. Come me. Foto di Pimthida
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