Quell'anno The Sporting Times uscì con un annuncio funebre dopo che la nazionale inglese per la prima volta perdette contro gli Aussies sul suolo patrio, al The Oval di Londra: qui giace il cricket britannico, "il suo corpo verrà cremato e le sue ceneri portate in Australia". Così fu, le ceneri: The Ashes. Con cadenza biennale, le compagini si affrontano in questa serie di lunghe partite (se qualcuno di offre di spiegare con chiarezza e semplicità le regole del cricket è ben accetto): per esempio, nell'edizione 2013 si attacca il 10 luglio e si termina il 25 agosto. Cinque faccia a faccia con epilogo, ovviamente, al The Oval - spulciando il calendario, scopriamo con curiosità che a Manchester non c'è solo quell'Old Trafford, ma pure l'Old Trafford Cricket Ground che farà da scenario al terzo incontro.
Il simbolo della serie è una piccola urna in terracotta, donata da alcune donne di Melbourne al capitano inglese Ivo Bligh durante il tour 1882/1883 e si presume contenga le ceneri di un bail, un pezzo di legno che compone il wicket, la porta del cricket (quei tre bastoni che vanno colpiti dal lanciatore e posti dietro il battitore). In realtà, dicono, non è il trofeo in palio, quanto piuttosto davvero un simbolo - dopo tutto, abbiamo a che fare con una parte consistente della tradizione britannica, dove il sovrano è formalmente, ma non nella sostanza, capo del governo: pare che il tutto si debba al fatto che Guglielmo d'Orange, olandese, chiamato a reggere il trono dopo la Gloriosa rivoluzione del 1689, non sapesse una parola d'inglese così erano il Primo ministro e il suo gabinetto a definire concretamente l'agenda, mentre a Guglielmo spettava solo apporre la firma per fornire ai provvedimenti tutti i crismi dell'ufficialità.
The Ashes saranno anticipate dai Test Match contro i Black Caps, i neozelandesi, e il capitano inglese Stuart Broad ha dovuto rassicurare i tifosi in questi giorni, garantendo che lui e compagni dedicheranno all'impegno tutta la concentrazione dovuta, anche perché durante la serie precedente disputata proprio in Nuova Zelanda dovettero sudare per assicurarsi un pareggio, 0-0. Si inizia giovedì. "Non possiamo guardare troppo lontano, dobbiamo focalizzarci", ha dichiarato Broad. "Siamo concentrati solo su questa settimana, credo davvero che sia troppo pericoloso in ambito sportivo guardare troppo lontano".
Gli annali del cricket dicono che l'Australia si sia imposta 123 volte, contro le 100 degli inglesi che detengono il titolo; 87 i pareggi. Tra l'altro, il termine Ashes ha valicato i confini di quella disciplina, venendo utilizzato anche nel rugby ed in particolare nel Rugby League, sempre a denominare la serie tra Gran Bretagna e Australia: la prima volta fu nel 1908, su suggerimento del team australiano, l'ultima nel 2003. Anche in questo caso guidano quelli Down Under, per 20 successi a 19. Presagi?