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Estate Inglese

Creato il 01 giugno 2012 da Se4 @londonse4

Hilly Fields © LondonSE4Venendo da una latitudine diversa, ero abituata al concetto di estate come stagione caratterizzata da sole e caldo stabili, con picchi di temperature sopra i 30 gradi nei mesi centrali. Da quando abito in terra angla, il concetto di estate è applicabile al calendario. L’unico elemento stabile, sono le ore di luce, che, superando ogni aspettativa, regalano crepuscoli ben dopo le nove di sera. Per quanto concerne il sole e le temperature, tutto è molto incerto e instabile. Più che di estate, siamo abituati a parlare di mini estati, anzi, di mini heath waves, come le chiamano qui. Si tratta di felici (brevi) parentesi, in cui le isole britanniche beneficiano di sole e calura molto simili a quelli delle spiagge spagnole, portoghesi e italiane. Niente di estremo, al massimo si può arrivare ad una trentina di gradi. Però basta a far tirare fuori dall’armadio pantaloncini, sandali e occhiali da sole, organizzare barbecue fuori programma nel giardino di casa. C’è gente che senza scomporsi va in giro praticamente in mutande, e l’euforia da clima estivo fa dimenticare ogni minima precauzione, per cui individui dalla pelle candida restano esposti al sole senza protezione per ore, assumendo una colorazione rosa fucsia! I quartieri si animano di nonnette col cappellino, sbirrazzamenti all’aperto, signorine dai fianchi generosi vestite come in spiaggia, braciolate fumose, gelati sintetici.
Chi se lo può permettere, scappa al mare. Sabbie non ce ne sono, a parte qualche tratto di costa, quindi ci si stende sul ghiaione o si affitta una sdraio. I gabbiani svolazzano come avvoltoi, mentre le famigliole si avventano su gelati o fish and chips. Per chi resta in città, il parco è lo scenario della mini estate inglese. I bambini giocano con le fontane, gli adulti sonnecchiano all’ombra dei platani. Il parco di SE4, Hilly Fields, è la mia ‘spiaggia’ da quando abito a Londra.
Hilly Fields, fu acquistato dal London County Council e destinato a parco pubblico nel 1896, in seguito ad una campagna lanciata dalla Commons Preservation Society e volta ad assicurare uno spazio verde agli abitanti del quartiere. I residenti e i frequentatori del parco si sono anche riuniti in un’associazione, che si prende cura dell’area e organizza eventi. A Hilly Fields ho preso il sole, meditato, letto romanzi, saggi, giornali, riviste, ascoltato musica, fatto il pic nic… Sul mio asciugamano si posavano coccinelle, cadevano petali di ippocastano, il vento parlava attraverso i rami degli alberi. A volte, i giardinieri del comune arrivavano con le loro macchine falciatrici a tagliare l’erba del prato tutta intorno a me, senza minimamente chiedermi di alzarmi e/o spostarmi, e così restava un’oasi di fresca verzura e margheritine, in un vasto mare spelacchiato.
Le mini heath waves – lo si intuisce dal nome – non sono mai destinate a durare. Ben presto ritorna la pioggia, ci si rimette la giacca, le temperature scendono sotto i venti gradi. Mentre molti abbandonano la metropoli, beneficiando di un lungo weekend di vacanza per il Giubileo della Regina, la Union Jack svolazza ovunque, tra riproduzioni di corgi e corone, e la gente, preparando cupcakes, pimms e manicaretti, guarda in su, nel cielo tornato ormai grigiastro, sperando che il tempo non guasti la festa, bagnando le tavolate all’aperto e il vestito di Sua Maestà.



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