Lo si chiami "esternalizzazione" o "privatizzazione" resta sempre il fatto che il servizio di gestione della biblioteca comunale e dell'annesso Museo del Risorgimento “Luigi Musini” attualmente gestito dal Comune di Fidenza coinvolgendo in parte la San Donnino Multiservizi - società partecipata al 100% - verrà affidato ad una cooperativa. Se ne è parlato (e deliberato) nel CC di martedì 16 giugno 2015.
L'ingresso principale di
Palazzo delle Orsoline
Le procedure prevedono una gara, ma è auspicabile che sia una nuova cooperativa formata ad hoc dagli attuali dipendenti senza altri soci nella comoda veste amministratori e senza altra cooperativa di riferimento.
E' stato assicurato dall'Assessore preposto che il servizio, Alessia Gruzza, non subirà scadimenti e gli attuali orari e modalità di apertura rispettati.
L'appalto comprenderà la gestione della Biblioteca “Michele Leoni”, sia nei riguardi del pubblico che nella gestione del patrimonio documentario. Parimenti sarà assicurata l'apertura locali della "Biblioteca o ad essa annessi anche in occasione di iniziative culturali diurne, serali o festive organizzate in collaborazione con il Comune di Fidenza".
Questi ultimi servizi "saranno remunerati a parte su richiesta dell'Amministrazione prendendo come riferimento il costo orario offerto dai concorrenti".
Alla cooperativa è affidato infine il compito di promozione alla lettura e del museo del Risorgimento “Luigi Musini”, "rivolte alle scuole e alla cittadinanza".
Il risparmio per il Comune potrà essere significativo, letto quanto sopra ed anche i conteggi forniti non si hanno elementi di chiaro giudizio visto che non sono stati dettagliati i costi esterni del compenso di 98.000 euro pagati alla San Donnino Multiservizi.
L'Album dei Mille, pezzo unico o quasi
Quel che ancora manca è un progetto che metta a reddito il Museo del Risorgimento, inutile ripeterci l'un l'altro dell'eccellenza delle raccolte e degli oggetti custoditi quando poi la promozione è rivolta solo "alle scuole e alla cittadinanza". Dire questo è considerare il museo come una parete di casa ancorché fruibile a livello cittadino.
Penso che l'assessore preposto, Alessia Gruzza, abbia tutto il background necessario per comprendere questo messaggio.