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Estratti da “Il mestiere dello Scrittore” di G. Gardner

Creato il 27 agosto 2011 da Patrizia Poli @tartina

 

Vi propongo alcuni estratti da “Il mestiere dello scrittore” di G. Gardner (Marietti).

Per essere psicologicamente qualificati ad appartenere a quella che ho definito come categoria superiore di romanzieri, lo scrittore non deve solo essere capace di comprendere le persone diverse da lui, ma deve subirne il fascino.”

“Ci vogliono ore per ottenere poche buone pagine di una rudimentale prima stesura, e molte, molte ore per revisionarle fino al punto in cui saranno in grado di reggere alle ripetute letture.”

“Può lavorare per settimane, per mesi, perfino, senza perdere la concentrazione e confondersi ma prima o poi (…) lo scrittore arriva a rendersi conto di essersi perduto.  La sua eccessiva familiarità con i personaggi, dopo interminabili ore di scrittura e riscrittura, può portarlo a sentirsi improvvisamente stanco di loro, irritato da tutto ciò che dicono o fanno.”

“Non è raro che gli scrittori abbiano una posizione più chiara riguardo ai loro personaggi, quando il romanzo è ancora un’idea fresca piuttosto che mesi dopo, quando la stesura è già a buon punto e si sente intorno i personaggi come fossero una famiglia.”

“L’esperienza mi ha insegnato che, per quanto possa essere sgradevole, non ho altra scelta se non quella di riporre per un po’ il manoscritto. – a volte ci vogliono mesi – e rivederlo in seguito.”

“Anche per uno scrittore che ha esperienza è difficile gettare via duecento pagine di cattiva scrittura ed è comunque difficile se si è ancora sufficientemente vicini alla stesura da ricordare quanto tempo e quanto lavoro hanno richiesto.”

“uno lavora, lo mette da parte per un po’ di tempo, lavora, lo mette di nuovo via, lavora ancora un po’, mese dopo mese, anno dopo anno, finché un giorno legge l’opera per intero e, per quello che lo riguarda, non ci sono errori. (Non appena è stato pubblicato e uno legge il libro stampato, ne scopre mille).

“Per un vero romanzo non c’è nulla che sostituisca la cottura a fuoco lentissimo”.

“Lo scrittore è infantile, gli manca (apparentemente) uno scopo nella vita, sogna ad occhi aperti, piange, mangia, beve, è ossessivo, onesto, impulsivo e gli piacciono i racconti.”


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COMMENTI (1)

Da aa
Inviato il 28 agosto a 01:57
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Gentile autrice,

desidero solo precisare che il nome di battesimo di Gardner è John.

Anna Albano