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EST(R)FATTO: Casino totale. A dieci anni dalle Torri

Creato il 11 settembre 2011 da Eastjournal @EaSTJournal

di Matteo Zola

EST(R)FATTO: Casino totale. A dieci anni dalle Torri

Muro di Berlino, sotto la porta di Brandeburgo

Il titolo del celebre romanzo di Jean-Claude Izzo, Casino totale, ben si presta a riassumere gli ultimi dieci anni delle vicende internazionali.  Oggi è l’undici settembre, dieci anni fa caddero due torri. Cosa è cambiato in questa decade, e come? La caduta della torre rappresenta simbolicamente la fine del potere che l’ha eretta. Il potere americano è davvero finito?

Dieci anni di casino

Per rispondere alla prima domanda, una breve panoramica può essere eloquente:  nel 2000 l’Onu dichiarò il decennio “della pace e della cultura”. Auspici mal riposti. Nel 2001 s’avvia la seconda intifata palestinese contro Israele. Cadono le Torri e meno d’un mese dopo inizia la guerra in Afghanistan. Nel 2003, col fronte afgano appena aperto, gli Stati Uniti attaccano l’Iraq con la scusa delle armi di distruzione di massa, mai trovate. Scoppia la guerra civile in Sudan, termina quella in Congo con uno strascico di violenze che ancora perdura, in Somalia nel 2004 finisce una guerra per iniziarne un’altra. Nel 2004 a Beslan, in nord Ossetia, un gruppo di separatisti ceceni (che  i russi dissero legati ad al-Qaeda) prese in ostaggio 1200 persone, molti bambini, in una scuola elementare: 700 i morti. Nello stesso anno la brigata al-Masri rivendica l’attentato che a Madrid colpisce una serie di treni locali, la brigata – forse inesistente- viene collegata ad al-Qaeda. Nel 2005 la stessa fantomatica brigata compie un attentato alla metropolitana di Londra: al Qaeda sbarca così in Europa. Nel 2006 Israele invade il Libano, viene uccisa Anna Politkovskaja, viene condannato a morte Saddam Hussein. Nel 2007 esplode la bolla immobiliare negli Usa. La Cina reprime nel sangue le proteste in Tibet. La Russia invade la Georgia. Una serie di attentati islamisti fa tremare l’India, anche in questo caso colpa di al-Qaeda. Nel 2009 inizia la guerra a Gaza. Nel 2010 precipita in Bielorussia l’aereo presidenziale polacco del presidente anti-russo Kaczynski. Nel 2011 esplode la crisi dell’euro gettando la Grecia in bancarotta, intanto nel Nordafrica scoppia la rivolta e in Libia la guerra.

Alle origini del casino

Come è potuto succedere questo casino totale? Bisogna rispondere alla seconda domanda: il potere americano è davvero finito? Se pensiamo al potere militare, ovviamente no. Ma il potere di guida e condizionamento politico globale, quello . L’undici settembre si rivela allora  come conseguenza di un evento epocale, quel 1989 cui gli Stati Uniti non hanno saputo dare risposte. E’ nel 1989, con la caduta del Muro di Berlino, che le Torri iniziano a sgretolarsi: il bipolarismo novecentesco era finito e le pretese unipolaristiche a stelle e strisce si sono rivelate fondate sull’argilla. L’incapacità americana di rispondere a quell’evento (europeo) si rivela oggi, in tutta evidenza. E’ nel 1989 il germe del casino totale, della frammentazione dell’ordine internazionale a favore di un caos violento e disorganico. E’ l’Europa che distrugge il sistema bipolare, che spezza le catene della schiavitù cercando, da quella data, la via del riscatto che, per chi scrive, è l’Europa unita.

Fra dieci anni o domani

Un riscatto che tarda ad arrivare. Dieci anni di guerre e crisi economiche ci hanno svuotato -noi europei rimbambiti di calcio e tivù – privandoci di senso e valori. Dieci anni persi della nostra vita. Persi ad inseguire un fantasma, Osama bin-Laden, mentre i banchieri speculavano le loro spazzature. Da dieci anni siamo dentro una sala d’aspetto, in attesa che si apra una porta che è rimasta invariabilmente chiusa. Al punto che neppure più sappiamo cosa stiamo aspettando.  Ci avevano promesso un messia.

Nel 2009 l’appena eletto presidente Barack Obama è stato insignito del premio Nobel per la Pace.  Ancora una volta, come già nel 2000, la parola d’ordine è pace. Ancora una volta dovremo attenderci guerre? Ancora inseguiremo fantasmi o lo diventeremo noi stessi dei fantasmi?  Saremo uomini e donne o piuttosto ectoplasmi di società neoautoritarie e neoliberiste, vittime imbelli di populismi, disoccupazione, conflitti?


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