ESXENCE 2015THE SCENT OF EXCELLENCERassegna Internazionale della Profumeria d'Autore7a EdizioneThe Mall - Porta Nuova Milano26 - 29 Marzo 2015
Poco più di una settimana all'inizio della 7a edizione di Esxence - The Scent of Excellence. L'eccellenza della Profumeria torna nel suo contesto naturale, la prestigiosa rassegna internazionale Esxence in programma a Milano dal 26 al 29 Marzo 2015. Numerose le novità che connotano l'unicità della manifestazione, a partire dalla nuova avveniristica sede, la presenza consolidata dei più importanti marchi del settore e una selezione di interessanti brand emergenti, la nuova sezione dedicata allo skincare, il nutrito calendario di eventi collaterali. Filo conduttore di questa edizione sarà la consonanza tra note olfattive e musicali. Sette note sul pentagramma e sette famiglie olfattive che "codificano" le creazioni dell'arte profumiera. Un tema affascinante che darà vita ad uno stimolante intreccio di passioni, emozioni, confronti, condivisioni su più fronti in un meraviglioso concentrato di energia dinamica che riuscirà a coinvolgere tutti i sensi. Un calendario ricco di appuntamenti imperdibili, oltre alle presentazioni in anteprima di numerose fragranze da parte di vari brand presenti, nei quattro giorni della rassegna si svolgeranno conferenze, incontri e workshop, presentazioni di libri, happy hours profumati, performance musicali e per la prima volta la presentazione del "Cinema Olfattivo" con la proiezione della pellicola Daisies di Vera Chytilovà accompagnata da una fragranza di Mark Buxton. Il calendario completo degli eventi è consultabile su sito Esxence qui
The Mall, nuova location per Esxence 2015 nel cuore dell'avveniristico quartiere Porta Nuova a Milano
Per qualche anticipazione su Esxence e parlare della Profumeria d'Autore abbiamo incontrato Silvio Levi, co-fondatore della rassegna e "guru" della Profumeria artistica. Ecco la nostra intervista:
- Pochi giorni all'inizio di Esxence 2015, quali sono le novità di questa edizione?Più delle novità a me interessano le conferme e i consolidamenti. Viene confermata l’unicità di questa manifestazione, il prestigio acquisito internazionalmente, il rispetto per il lavoro fatto e la capacità di dare vita a una comunità, a fare della condivisione, dello scambio di esperienze e dei progetti un metodo di lavoro e di sviluppo. Comunque le novità ci sono e non poche. Innanzitutto la nuova bellissima location The Mall di Porta Nuova, nella “nuova Milano”, ulteriore segnale della nostra visione al futuro, poi la nascita della nuova sezione ESXKIN-The Excellence of Beauty che vuole dare visibilità, identità e voce a una cosmetica “diversa”.
- Questo è il settimo appuntamento con Esxence. La profumeria di "nicchia" sta vivendo un periodo di grande entusiasmo su più fronti, quali cambiamenti sostanziali sono intervenuti negli ultimi anni per determinare un così crescente successo?Il mercato della Profumeria Artistica è abbastanza giovane ma non è che sia comparso dal nulla. Basti pensare che la nostra società (Calé N.d.R.) opera in questo settore ufficialmente dal 1955. Negli ultimi 60 anni l’offerta di profumeria e il numero dei suoi consumatori è aumentato esponenzialmente ed è quasi ovvio che da questi grandi numeri si sia via via formato un piccolo, ma sempre in crescita, nucleo di persone in cerca del meglio, del particolare, dell’eccellente. E’ un fenomeno che è tipico di ogni settore di nicchia. Forse l’azione di Esxence ha messo in luce internazionalmente un fenomeno esistente ma sottotraccia.
- Esxence precede di circa un mese Expo 2015 il cui claim è la cultura del cibo, esiste una cultura del profumo e come, secondo lei, dovrebbe essere proposta e divulgata?Che esista una cultura del profumo, antica almeno quanto quella del cibo, non credo si possa metterlo in dubbio. A livello estetico direi che l’opera di Edmond Roudnitska, sia come profumiere che come paladino del ruolo della Profumeria come Arte, al pari di altre nobili sorelle, è la più rappresentativa. Suo degno allievo e successore è oggi Jean Claude Ellena. A livello degli studi sociali legati al profumo Alain Corbin e Annick Le Guérer hanno scritto pagine memorabili. La cultura del profumo andrebbe comunicata come quella della musica e delle arti figurative. Ma bisogna imparare a separare l’aspetto puramente edonistico, di piacere personale dalla “bellezza espressiva universale” di quest’Arte. Dobbiamo “osservare” una composizione olfattiva come un quadro, una fotografia, una scultura, un componimento poetico o un concerto. Percepire le vibrazioni, le emozioni che ci sa dare senza necessariamente sapere nulla su autore, materiali usati, loghi impressi sulle confezioni. Se ci emoziona saremo certamente portati a saperne di più, ad approfondire, ma se ci lascia indifferenti, che senso ha dedicarle del tempo? L’Arte, a differenza della Legge, ammette l’ignoranza, nel senso del non sapere, perché nasce per parlare al cuore, non alla mente.
- La profumeria d'autore è sinonimo di esclusività, selezione, artigianalità creativa. Come interpreta l'acquisizione di importanti brand di questo settore da parte dei colossi multinazionali della cosmesi?E’ una domanda ricorrente in questo periodo. Vedrò di essere semplice e diretto. L’originalità, il genio non hanno bisogno di grandi risorse per esprimersi ed, anzi, a volte le ristrettezze sono proprio quelle che aguzzano l’ingegno e fanno percorrere strade più ardue ed inesplorate. I marchi oggi così appetibili per le multinazionali sono nati a dispetto loro e si sono fatti notare comunque. Il fatto è che a volte mancano dell’esperienza, della pazienza e della prudenza necessaria e corrono più veloci di quanto le loro risorse finanziarie permettano loro. E’ allora che i colossi valutano il potenziale, il minor costo di comprare aziende in difficoltà rispetto a fare tutto il percorso creativo ex-novo nel non facile intento di creare davvero qualcosa che non c’è. Il problema è che i grandi gruppi non riescono a concepire di investire in un marchio per amore dell’arte, per appagare un bisogno di innovazione creativa nel realizzare possibili capolavori che avranno molto probabilmente volumi di vendite ridotti perché molto lontani dai trend del momento. Preferiscono “cogliere” i frutti una volta maturi e quando non sono più considerati troppo “strani” e quindi spendibili per un più vasto pubblico che incomincia a comprendere i nuovi trend. A ridosso delle loro acquisizioni da parte dei colossi, questi marchi hanno un momento molto felice e positivo perché godono ancora di una certa autonomia e improvvisamente di una disponibilità finanziaria che non hanno mai avuto e hanno quindi un bellissimo canto del cigno ma, purtroppo, nella maggior parte dei casi, foriero di una annunciata disgrazia.
- Cosa trova il consumatore finale in un profumo d'autore che non potrà mai chiedere ad una fragranza commerciale?La quasi totale certezza di evitare la banalità da una parte e l’abuso dall’altra. Intendo dire che vi sono molte fragranze della profumeria “patinata” che sono nate per piacere al più ampio numero di consumatori e quindi molto “medie” e capolavori compositivi eccelsi ma talmente mal distribuiti, senza alcuna attenzione a chi li indosserà, che li sentiremo indossati da chi non li ha mai scelti ma “accettati” come status symbol o segnale di appartenenza a un gruppo, ad un modello e questo consumo promosso dalla comunicazione pubblicitaria banalizzerebbe anche la Venere di Milo. Il capolavoro perde le sue caratteristiche per diventare un oggetto di consumo, diventare consuetudine, ovvietà. Non è un bel destino, anche se arricchisce più tasche!
- Se i grandi nasi del passato potessero parlare (Roudnitska, Coty, Beaux, Daltroff etc)… secondo lei che suggerimenti darebbero ai giovani "colleghi" emergenti nel panorama della profumeria artistica?Qui si rischia di cadere nel luogo comune che i vecchi maestri non saranno mai raggiunti dai loro allievi o che necessariamente i nuovi artisti non abbiano un estro creativo così robusto quanto quello di chi creò i profumi che oggi sono considerati grandi classici. Non ritengo affatto che vi sia un calo di verve creativa. Ci sono certamente dei problemi dovuti alla difficoltà a svolgere un valido apprendistato al fianco di un grande maestro, al fatto che oggi è molto più costoso e complesso detenere un laboratorio privato, al non facile reperimento di persone disposte ad investire su progetti ad alto rischio e alto contenuto artistico, ma posso garantire che di artisti da cui mi attendo i capolavori del 3000 ce ne sono e più di quanti si pensi. Non hanno vita facile, non hanno le porte aperte e devono scavarsi con le unghie la loro nicchia ma state sicuri che il Bel Profumo non mancherà di avere molti nuovi autori. Ho discusso personalmente di questi temi con due grandissimi maestri che ho amato molto e che ci hanno lasciato da poco Guy Robert e Maurice Maurin. Entrambi ritenevano che le scuole di profumeria sono programmate per sfornare perfette repliche di soldatini che rispettano le regole e produrranno meravigliose mediocrità o al più ottime copie di belle cose create da altri. Tutti e due sentivano che non viene fatto nulla per spingere ad osare, a uscire dal consueto, a inventare l’immaginario. Purtroppo questo è un percorso che ogni profumiere deve fare da se', rischiando, perdendo facili opportunità e provando e riprovando ma sono certo che Guy e Maurice sarebbero orgogliosi di alcuni giovani e meno giovani "puledri" dei nostri giorni….
- Chi desidera approcciare per la prima volta la profumeria artistica, da cosa, come e dove può iniziare?Se le cose continuano a proseguire al meglio, i negozi dediti alla proposizione di pinacoteche di creazioni olfattive sono sempre più presenti in ogni piazza. Sono pochi ma presenti. Basta entrare e cercare l’opera che ci farà piangere, sorridere, intristire, arrabbiare e decidere se farne la nostra compagna. Dimenticatevi dei marchi, del profumo che sta bene sull’amica. Fatevi guidare come in libreria verso lo scaffale delle opere a voi più congeniali e lasciate che scelga il vostro naso. Chi vi assisterà osserverà i movimenti dei vostri muscoli facciali e si accorgerà se alzate le sopracciglia, stortate la bocca o sorridete e questo farà capire molto più di qualsiasi vostra parola. Cominciate da fragranze non troppo lontane da quelle che indossate ma con quel vezzo che fa la differenza e poi, a poco a poco, vi accorgerete che non dovrete più farvi guidare.
- Lei è uno dei più grandi esperti di fragranze in Italia, vive tra i profumi 24h, c'è una fragranza che considera più "sua"?Io ora indosso la fragranza che ho fatto assieme a Mark Buxton per me stesso ma, come molti nostri clienti, ho una vita costellata da scelte olfattive. Ogni periodo della mia vita ha avuto un suo sottofondo olfattivo, una fragranza specifica. Non importa che riveli i nomi, tra l’altro sono tutti ancora disponibili e bellissimi. Amo note verdi, terrose e in particolare il Vetiver e il Muschio di quercia. Le note legnose ma non troppo grevi e quindi Cedro e Sandalo, quello vero, indiano, a dosi “giuste”. Amo le note di the e la ricchezza del bergamotto. Sono un positivo, un ottimista, un “pacifista”. Non amo i profumi “macho”, aggressivi. Per me, intendo per me stesso, il profumo deve esprimere accoglienza, disponibilità e tolleranza e, non ultimo, farmi sorridere quando ci incontriamo la mattina.-TheBeautyCove/GG-
Non ci resta che attendere l'inizio di questo straordinario appuntamento. Per noi è una magia che si rinnova, l'entusiasmo si è trasformato in passione ed emozioni da condividere. Seguiteci per tutte le novità con i reportage giornalieri e gli aggiornamenti in streaming sul nostro sito direttamente dal "cuore" di Esxence per tutta la durata della rassegna.Esxence 2015 è aperto al pubblico nei giorni di Sabato 28 e Domenica 29.E' possibile accreditarsi alla manifestazione direttamente dal sito Esxence quiA presto…
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