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E.T., il peggior videogame mai creato

Creato il 24 dicembre 2011 da Zonwu

e.t. l'extra-terrestre

E.T. l'Extra-Terrestre è stato un film che ha segnato almeno due generazioni di appassionati del cinema fantascientifico. Il videogame tratto dal film, invece, è considerato il peggior gioco per computer mai creato, meritandosi addirittura il titolo di "Boia della Atari".
Pubblicato nel dicembre del 1982, E.T. l'Extra-Terrestre era un videogame rigorosamente singleplayer di genere adventure il cui obiettivo era quello di guidare il simpatico alieno del film lungo un percorso che lo avrebbe portato a recuperare tutti i pezzi necessari a costruire un telefono interplanetario.
La piattaforma di gioco era l'Atari 2600. Paragonato ai computer di oggi, l'Atari 2600 è poco più che una calcolatrice, ma nei 30 anni fa era il top della tecnologia di home computers.
Era una piattaforma dotata di processori a 1,19 MHz, 128 byte di RAM, e 4KB di ROM. Ne furono vendute oltre 30 milioni di esemplari, sia per la vasta gamma di giochi sviluppati durante i 6 anni di commercializzazione, sia per aver contribuito su larga scala a popolarizzare il sistema a cartucce per il caricamento dei giochi.
Come può un solo videogame mettere in crisi un'azienda come l'Atari, e una console venduta in oltre 30 milioni di esemplari? Di certo, E.T. l'Extra-Terrestre non fu l'unico aspetto dell'enorme perdita economica dell'Atari durante il 1983-1984, ma lo spreco di risorse per la creazione e la distribuzione di un gioco mai venduto fu uno degli elementi principali.
La creazione e la distribuzione di E.T. l'Extra-Terrestre costarono un totale di 125 milioni di dollari (del 1982), e seguirono l'incredibile successo del film omonimo campione d'incassi in tutto il mondo.L'Atari pagò 20-25 milioni alla Warner Communications per i diritti di creazione di un videogame basato sul film, affidando lo sviluppo del video gioco a Howard Scott Warshaw.
Warshaw non era un programmatore di videogiochi alle prime armi: sebbene fosse nell'azienda da solo un anno prima dell'uscita di E.T., aveva giò sviluppato giochi di enorme successo come Yars' Revenge e Raiders of the Lost Arc.
videogame e.t. l'extra-terrestreIl problema di E.T., quindi, non fu legato alle competenze tecniche dei suoi sviluppatori, ma ad altri fattori che pregiudicarono pesantemente il risultato finale.
Warshaw venne scelto personalmente da Steven Spielberg per lo sviluppo di E.T. l'Extra-Terrestre, e questo fu il primo dei problemi.A Warshaw vennero date solo 5 settimane per passare dallo schema di gioco sulla carta al prodotto completo, perchè Spielberg aveva fretta di presentare uno schema di produzione e distribuzione entro le feste di Natale del 1982.
L'idea di Spielberg era quella di realizzare un videogame simile a Pac-Man (originale, vero?), mentre Warshaw era più orientato verso uno pseudo-adventure. Nonostante il registra di E.T. non fosse soddisfatto del concept di Warshaw, l'Atari proseguì con lo sviluppo del suo adventure nella speranza di "coinvolgere emotivamente il giocatore".
La vista di una grafica a pochi bit farà tornare alla mente ore e ore di gioco passate ad osservare pixel colorati sul televisore, specialmente se siete natinegli anni '70-'80 del secolo scorso. Ma la potenza di calcolo dei computer del tempo, e di conseguenza il loro livello di dettaglio grafico, erano del tutto insufficienti a coinvolgere emotivamente un giocatore allo stello livello di un film come E.T.
Successivamente, Warshaw affermò che l'idea di Spielberg, anche se più banale di un adventure, avrebbe potuto salvare dal fallimento un gioco dato per spacciato ancor prima della distribuzione. Ma prima di rendersi conto del suo errore, Warshaw aveva ormai creato un pessimo gioco completo.
e.t. l'extra-terrestreIl risultato finale era un noiosissimo e banalissimi adventure in cui E.T., una sorta di chiazza verdastra dalla forma vagamente somigliante a quella dell'alieno, doveva raccogliere caramelle e pezzi di telefono interplanetario cercando all'interno di buche che, secondo i gamers del tempo, rappresentavano uno degli aspetti meno giocabili dell'intero gameplay.
In cinque settimane non si possono fare miracoli, per cui Warshaw riuscì ad inserire solo sei schemi di gioco, una grafica antiquata anche per gli standard del tempo, e qualche scienziato malvagio a caccia di extraterrestri.
Per via dei limiti temporali, la Atari decise di saltare l'audience testing del videogame, e iniziò ad investire somme enormi per la pubblicizzazione dell'uscita di E.T. l'Extra-terrestre, spinta anche da un senso di falsa sicurezza dato dalla stabilità del mercato dei giochi per computer nel 1982.
Il videogame fu un piccolo successo durante la sua fase di lancio: vennero vendute 1,5 milioni di copie, e si meritò il posto nella "Top 15 Video Games" su Billboard Magazine nel dicembre 1982. Ma la Atari aveva stampato almeno 3,5 milioni di cartucce in più rispetto a quelle vendute durante la fase di lancio. Le vendite si bloccarono improvvisamente nel gennaio 1983 (non appena i gamers realizzarono di aver fatto un pessimo affare), e il prezzo del gioco iniziò a crollare, passando da 49$ a meno di un dollaro.
Circa 3,5 milioni di copie vennero restituite alla Atari; nella fase di lancio, l'azienda aveva incassato circa 25 milioni di dollari ma ne aveva persi oltre 100 nei mesi successivi. Nel 1983, le perdite della Atari ammontavano a 536 milioni di dollari, e portarono all'inevitabile scioglimento e vendita della compagnia.
Prima del fallimento dell'azienda, ma immediatamente dopo quello di E.T. l'Extra-terrestre, rimanevano ancora milioni di cartucce da smaltire: il quotidiano Alamogordo Daily News pubblicò una serie di articoli che parlavano di 10-20 camion carichi di cartucce della Atari depositate e seppellite durante la notte in una discarica di Alamogordo, New Mexico. La storia della sepoltura di E.T. rimane una leggenda metropolitana, ma da qualche parte le cartucce saranno finite...

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