Et in terra pax locandina
Già presentato alle giornate degli autori di Venezia ed in alcuni festival e sale francesi, approda nelle sale italiane il film Et in terra pax di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini. I due registi, amici sin dall’infanzia hanno già girato insieme diversi videoclip musicali e cortometraggi, prima di arrivare al grande schermo con questo loro ultimo lavoro.
Il film, prodotto da Arcopinto e Isola con un budget veramente ridotto (soli 100 mila euro), sarà distribuito nelle sale italiane da Cinecittà Luce già dal prossimo venerdì. Girato in soli 17 giorni, il film è ambientato nel “Serpentone” di Corviale, l’enorme palazzone costruito sulle colline all’estrema periferia di Roma che fa da sfondo a tre storie parallele che parlano di droga, criminalità e sangue e violenza.
Ma il quartiere romano è solo un simbolo un non-luogo periferico che rappresenta tutte le periferie del mondo, come le storie dei protagonisti del film possono essere scucite dal film e incollate in qualche altra pellicola francese o americana sulle periferie. Come sostengono gli stessi registi: “il Serpentone del Nuovo Corviale ci è sembrato il luogo più adatto per raccontare un microcosmo di destini ed esistenze intrecciate tra loro. L’immenso e isolato palazzo che fa da sfondo alla storia è un ombra che opprime e allo stesso tempo protegge, logora e crea nuovi fermenti vitali. È un’isola, un quartiere, un’intera città. È la metafora stessa della vita di ogni individuo.
Un film sulla sul senso della solitudine urbana, quel senso di abbandono che spezza al fiato e toglie il sonno non solo nelle periferie. Ma qui, l’eco arriva più profondo e cupo e lancia nuove vibrazioni. In attesa della visione di questo film ascoltiamo il brano di Vivaldi che ha ispirato il titolo della pellicola.