Nr.50. Catalogo collezione Borowski
Navicella con scafo chiuso e protome bovina
Bronzo.l 16,3cm, h 6,8 cm
Sardegna, località sconosciuta.
Cultura nuragica, IX-VIII sec. a.C.
La navicella dalla forma ovaleggiante ornata da una protome bovina stilizzata, presenta una copertura sulla parte anteriore dello scafo, su cui è fissato un anello con asticciola per essere appeso.
Il bordo dello scafo è ornato da quattro, la copertura da tre cordoni. Sotto la chiglia della navicella è stata fissata una piastra trasversale, sporgente oltre i lati dello scafo, per migliore stabilità.
Il muso della protome è cilindrico, gli occhi sferoidali, le corna bovine fortemente arcuate verso l’alto ed il collo è avvolto da un cavetto di metallo a spirale elaborato nel processo di fonditura.
Questa navicella con scafo coperto, fino ad ora unica nella sua forma, appartiene per via della protome bovina severamente stilizzata ed essenzialmente raffigurata, alla tipologia arcaica. Finanche l’ornamento del collo con la spirale avvolta stretta è palesemente caratteristico per il primo periodo delle navicelle.
I valori dell’analisi dei metalli eseguiti nel laboratorio di ricerca Rathgen di Berlino (J. Riederer) corrispondono alla lega tipica per i bronzi sardi.
Stato di conservazione: Parte mancante sulla sinistra dello scafo di ca. 3 cm, altrimenti ben conservata. Patina verde granulata con effluorescenze di azzurrite.
Letteratura: SKK (Kunst und Kultur Sardiniens, 1980) Nr. 178
55. Navicella con protome bovina e parapetto traforato
Bronzo.
l 32 cm, h 17,5 cm, p 11,2
Sardegna, località sconosciuta.
VIII – VII sec. a.C.
Questa grande navicella presenta un parapetto con disegno a zigzag un alto albero che termina con una formazione a vaso e con un anello sovrastato da un uccello, anello che stranamente è orientato in modo obliquo rispetto alla prua, è ornato da una protome bovina fortemente stilizzata. Il parapetto traforato è bordato da pali con testate concave. La protome bovina su un lungo, stretto collo ha un muso lungo muso cilindrico, appena più largo delle corna; queste sono rivolte dritte verso l’alto e coronate da sfere.
La forte, forse un poco grossolana semplificazione della protome sembra indicare una già avanzata età arcaica dell’arte sarda del bronzo. Anche l’albero, che manca nelle più antiche rappresentazioni di navicelle sarde, sembra sostenere questa datazione (vedere catalogo pag. 44).
I valori dell’analisi dei metalli eseguiti nel laboratorio di ricerca Rathgen di Berlino (J. Riederer) corrispondono alla lega tipica per i bronzi sardi.
Stato di conservazione: la parte superiore del corno sinistro è stato aggiunto recentemente. Il muso della protome, i pali del parapetto e l’albero sono deformati. Patina verde ruvida granulosa con efflorescenza.
Letteratura: SKK (Kunst und Kultur Sardiniens, 1980) Nr. 195