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Eternit e 'rimborso': giustizia sara' comunque fatta?

Creato il 17 dicembre 2011 da Alessandro @AleTrasforini

Le casse di Comuni ed Enti Locali non sono forse mai state allo stremo come adesso, alla luce di tagli e manovre che stanno continuamente aggiustando l'entità stratosferica del nostro debito pubblico sotto attacco di onde speculative (?).  E' altrettanto verificata l'esigenza degli Enti Locali di dover fare cassa, essendo costretti a garantire gli stessi servizi ai cittadini con risorse economiche sempre minori a disposizione.  Nonostante tutto, però, ci sono alcuni limiti che devono rimanere invalicabili per garantire entrate.  Sembra invece che, purtroppo, qualche barriera a volte venga oltrepassata; è il caso dell'Ordine del Giorno approvato nel Comune di Casale Monferrato, nella giornata del 16-12-2011:  "Proposta Becon A.G. - Atto di indirizzo." Scritta così, come riportato nella convocazione al Consiglio Comunale della Seduta in oggetto, poco è evidente.  Guardando oltre le righe, collegandosi a quanto riportato dai mezzi di informazione e dalle Associazioni (purtroppo) interessate alla questione, si scopre un episodio destinato a far riflettere: il Comune ha accettato la proposta fatta dal magnate svizzero Stefan Schmidheiny, imputato nella tragedia Eternit, tramite la società Becon, appartenente come ovvio alla galassia Eternit.  La proposta consisteva, secondo quanto riportato, in un accordo economico condizionato a precisi vincoli giudiziari: in parole povere, si tratterebbe di un risarcimento pari a 18,3 milioni di Euro a condizione necessaria di accettare quanto riassunto bene dal sito Repubblica.it:  "[...]Accettare l'offerta [...] per la Città di Casale Monferrato comporta il ritiro della costituzione a parte civile e la rinuncia a intraprendere, in futuro, qualsiasi azione legale.[...]" (Fonte: Repubblica.it) Il problema è, purtroppo, estremamente semplice: Casale Monferrato è una delle città a livello nazionale più colpite dalla silenziosa tragedia Eternit-Amianto, che solo lì ha causato (purtroppo fino ad oggi, nds) oltre 1800 morti.  I problemi derivanti dall'eternit per il corpo umano sono infatti sordi e lenti ma, se si presentano, implacabili e pressochè impossibili da guarire. Latitano per decenni, alle volte anche per mezzo secolo: quando però colpiscono, non c'è più niente da fare. Mesotelioma, asbestosi, placche pleuriche, tumori e quant'altro sono solo alcuni dei disturbi che l'inalazione (quanto prolungata non è del tutto chiaro, nds) di fibre di amianto provocano nel corpo umano.  A Casale una fabbrica ha operato, per troppo tempo, costringendo vite intere a spezzarsi per delle maledette fibre aerodisperse. Negli anni, da tristi statistiche alla mano, quasi 1800 persone sono decedute: non solo lavoratori, ma anche cittadini normali costretti a respirare infinitesime fibre di quel maledetto materiale composito.  Se i due proprietari oggi hanno il lusso di potersi chiamare miliardari o magnati lo devono, per larghissima parte, al cumularsi di questa tragedia senza fine: è inappropriato dire che ogni singolo Euro di quei 18,3 milioni di 'rimborso' deriva dal sudore e dal lavoro compiuto da uomini le cui vite sono state spezzate?  Il magnate che ha proposto ora investimenti e rimborsi nulla sapeva dell'altissima pericolosità del materiale?  Chi ha lucrato e guadagnato negli anni su queste lavorazioni non si era davvero accorto di niente?  Le domande sono tante, a fronte di una sola verità: Casale Monferrato ha accettato, con 19 favorevoli ed 11 contrari, soldi in cambio di quanto precedentemente riportato.  E' stata una decisione giusta o sbagliata? Le voci sono destinate ad infittirsi, di pari passo alle polemiche riscontrate nella Seduta avuta nella giornata di ieri. Le vittime dell'amianto non si contano, nè forse mai smetteranno di essere contate, sulle dita di una o due mani.  L'impossibilità di intraprendere qualsiasi tipo di azioni legali rappresenterebbe, se verificata, un'offesa impareggiabile per ogni singolo deceduto. Resta più di un dubbio nel merito, per una tragedia che non finirà mai di spaventare.  Rispetto alla voce di Casale, si scontrano i punti di vista:  "Non è giusto che il Comune si tiri indietro con un gesto che alleggerirà la posizione dell’imputato che ha avanzato la proposta. [...] Qui non si parla solo di un danno economico. Cosa deve succedere perché venga applicato il principio di giustizia? Devono morire tutti?" (Bruno Pesce, Coordinatore vertenza amianto, www.ilfattoquotidiano.it) "Trent’anni di lotta, iniziata dopo la morte di mio marito, il primo di cinque familiari uccisi dall’amianto. Lotta per la giustizia, perché la strage di Casale non si ripeta mai più in nessuna parte del mondo. Stasera qualcuno voterà a favore e altri contro, io ho la coscienza a posto." (Romana Blasotti Pavesi, Presidente Associazione Familiari vittime Amianto, www.ilfattoquotidiano.it) Le ragioni dell'Amministrazione sono state perorate dal Sindaco Giorgio Demezzi:  "[...]Ci sono momenti in cui è difficile fare il sindaco di tutti, e me ne dispiace, [...] ma bisogna fare delle scelte. La nostra è stata una scelta sofferta. Non siamo in malafede, non siamo avidi e non siamo assassini”. Accettare il denaro [...] “non vuol dire far saltare il processo o perdonare”, anzi “siamo i primi a volere giustizia”, aveva fatto sapere Demezzi nei giorni scorsi tramite il sito del Comune : “La transazione non influenzerà il corso del processo, permetterà di investire subito nella ricerca, nel sostegno alle famiglie, nelle attività di bonifica. È arrivato il momento per tutti noi di pensare a un futuro diverso, di puntare a una ripresa economica e sociale.[...]" (Fonte: www.ilfattoquotidiano.it) Il dramma rimane, a fatti, da affrontare più che da discutere: saranno altrettanti infiniti prefabbricati e costruzioni che, in tutta Italia, dovranno essere bonificate e trattate per il deterioramento dei materiali fatti di questo malefico materiale.  L'amianto causa solamente malattie di tipo professionale? Verranno colpiti solamente gli individui che hanno, purtroppo, avuto contatti lavorativi con quelle indegne fibre?  Queste sono solo alcune delle domande che si nascondono dietro a questo rimborso.  La tragedia ha il dovere di spingere le autorità competenti a promuovere precisi piani di manutenzione, bonifica e smaltimento: le fibre di amianto, per volare, non aspettano nessun Via!.  Casale Monferrato rappresenta, purtroppo, l'ennesima conferma di una tragedia continua di cui, purtroppo, nessuno ha coraggio/ tempo/ forza/ disponibilità/ conoscenza/ formazione/ competenza/ autorità [...] di affrontare.  Casale Monferrato e 18 milioni di Euro: è questo il miglior conto da mettere in pratica nell'analisi costi-benefici dello scandalo Eternit? Il dubbio, purtroppo, rimane e rimarrà. 
Per saperne di più: 
  • "Casale dice sì ai soldi di Mr Eternit", A.Giambartolomei, www.ilfattoquotidiano.it  (http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/12/17/casale-monferrato-dice-soldi-eternit-unoffesa-alla-memoria-1800-deceduti/178242/);
  • "Morti Eternit, Casale dice sì all'indennizzo", Repubblica.it(http://torino.repubblica.it/cronaca/2011/12/17/news/morti_eternit_casale_dice_s_all_indennizzo-26755122/);
  • "A Casale la maledizione dell'amianto: ne ha uccisi moltissimi per ottant'anni", G.Bobbio, www.ilnostrotempo.it (http://www.ilnostrotempo.it/drupal/?q=node/363);
  • Le Osservazioni del Sindaco: (http://www.comune.casale-monferrato.al.it/flex/cm/pages/ServeBLOB.php/L/IT/IDPagina/1758)
 ETERNIT E 'RIMBORSO': GIUSTIZIA SARA' COMUNQUE FATTA? Fonte: Repubblica.it

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