Ulteriore svolta, ieri, al maxi-processo Eternit: il pm di Torino Raffaele Guariniello ha chiesto 20 anni per Stephan Schmidhaeny e Louis De Cartier De Marchienne, i due imputati, per disastro doloso. “Tragedia immane”, parole di Guariniello, che ha ricordato le seimila parti civili e i tremila morti, causati da malattie terribili, soprattutto vicino allo stabilimento principale, quello di Casale Monferrato, ma anche a Cavagnolo, Rubiera e Bagnoli. Non si parla solo degli operai dell’azienda, ma anche di semplici cittadini che abitavano nell’area colpita dalle polveri. E i decessi, dopo anni, continuano.
Alla fine della lunga requisitoria, dopo una cinquantina di udienze, il pm ha chiesto vent’anni di reclusione (oltre alle pene accessorie: interdizione perpetua dai pubblici uffici, incapacità a trattare con la pubblica amministrazione, interdizione temporanea dalla direzione di impresa) per i vertici della multinazionale, colpevoli anche di omissione volontaria di cautele nei luoghi di lavoro.
Il verdetto è previsto entro l’autunno.
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