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Etiopia /Discutibile "teff" /Affari per i ricchi e rischio salute per i poveri

Creato il 15 aprile 2014 da Marianna06

 

 

Teff_pluim_Eragrostis_tef

 

Trattandosi di un cereale senza glutine,che può interessare e interessa, ad esempio, i ciliaci nel nostro mondo, il teff etiopico sta ottenendo, da un po’ di tempo a questa parte ,un grande successo in Europa e non solo. E arreca, manco a dirlo, grande fortuna, in termini di soldoni, a coloro che lo esportano.

Sarebbe  a dire agli esportatori autorizzati.

In Etiopia, si sa, lo Stato è il grande controllore e non si muove foglia ovviamente che Stato non voglia.

Lo Stato che, a quello che  riferiscono i “media” locali, vede con ottimismo la cosa, semmai chiede in cambio a quelle industrie straniere, che progettassero eventualmente di trasferirsi sul posto, la costruzione di strade, ospedali e scuole.

Di per sé, considerati i bisogni del Paese (e sono tanti), lo scambio non è affatto male.

Nessuno si chiede però , neanche Etiopia per Etiopia, cosa può accadere e accadrà in seguito  alla gente comune, quella per intenderci dalle tasche quasi sempre molto leggere, quando al mercato si accorgeranno, giorno dopo giorno, dell’aumento incontrollabile del prezzo di un prodotto indispensabile alla propria alimentazione e alla propria modestissima economia domestica, che acquisteranno,e se lo acquisteranno, con enormi difficoltà.

E questo perché il teff , come sanno bene coloro che conoscono l’Etiopia, è molto presente appunto in tutta la gamma della cucina etiopica.

La preoccupazione nasce anche dal fatto che i più, soprattutto fuori dall’Etiopia, e sono in parecchi, non hanno ancora dimenticato la terribile carestia del 1985 ( fu proprio  all’epoca che io scrissi il mio primo articolo sull’Africa), che colpì il Paese e fece tantissime vittime di ogni età. Sopratutto bambini e anziani. E questi non vorrebbero che un’emergenza del genere ( giusto per utilizzare un eufemismo ) si ripetesse.

Chi intende approfondire l’argomento “teff” comunque e comprendere la serietà del problema, può andare di filato a leggere il ricco e  dettagliato articolo di Matteo Zola nell’ultimo numero di Nigrizia (aprile 2014). E troverà  anche un parallelo con quanto accaduto nella Bolivia di Morales, anni addietro, a proposito della quinoa anch’essa gluten free.

 

     a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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