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Etiopia /E' morto Meles Zenawi

Creato il 22 agosto 2012 da Marianna06

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Inaspettatamente nella giornata di ieri, 21 agosto,si è avuta notizia della morte del presidente della repubblica etiopica ,Meles Zenawi, avvenuta in una clinica belga, a seguito di un intervento chirurgico, cui l’uomo di necessità si era dovuto sottoporre. Il decesso si è verificato nella notte tra il 20 e il 21 e , molto  probabilmente, a causa di un infezione  post-operatoria sopraggiunta.

Giovane d’età come politico, appena 58 anni, Zenawi ha avuto di questi tempi il merito di traghettare l’Etiopia in un contesto di  politica internazionale più che rispettabile ,specie dopo la dittatura di Menghistu, facendone, in questo modo, un punto di riferimento, con la città capitale di Addis Abeba, per l’intero continente africano.

Addis Abeba ,oltretutto, è anche sede dell’Unione Africana(UA), il massimo organismo politico decisionale d’Africa.

Certamente non sono mancate contraddizioni vistose nella linea politica di Zenawi (da terzomondista non allineato, quand’era giovanissimo attivista politico, ad amico degli Usa in età matura) così come i pesanti problemi di natura economico-sociale del suo Paese non possono essere detti del tutto risolti.

Senza trascurare le ingenti cifre spese in armamenti, che sono state molto spesso oggetto di forte contestazione sopratutto da parte di  quegli organismi umanitari internazionali, ben al corrente della reali condizioni di vita, in generale, della popolazione etiopica.

Accanto ad un boom edilizio, concentrato però soprattutto nella capitale e nelle zone centrali della stessa,fiore all’occhiello del  suo governo, e accanto ad un proliferare di scambi a carattere culturale con l’Europa e la stessa Italia per quanto riguarda gli studi universitari e la ricerca, permane, infatti, parecchia povertà nel Paese e questo, senza ombra di smentita, tanto nelle periferie delle città che nelle campagne. Insieme  ad altrettanto degrado umano, che non sarà affatto semplice risanare.

Il mio pensiero corre, ad esempio, e solo rimanendo in città, alle condizioni di salute di tantissimi minori,anche bambini in tenera età, malati o storpi, che sono costretti a mendicare per attenuare quotidianamente  i morsi della fame.

Oppure agli agricoltori che nel sud dell’Etiopia si sono sentiti e si sentono completamente dimenticati dal potere centrale, che non li soccorre in nulla nel momento del bisogno.

C’è poi, aspetto nient’affatto trascurabile, la contesa politico-militare per territori frontalieri, mai spenta, con la vicina Eritrea, di cui un tempo si era amici e alleati e ,oggi, nemici giurati.

Ci sono le frizioni con la Somalia dei clan islamici e del terrorismo strisciante, di cui Zenawi si faceva sentinella per gli Usa e il mondo occidentale tutto, ricevendone in cambio stima e apprezzamenti nelle alte sfere della politica internazionale.

Adesso chi gli succederà, al momento è il suo vice Haile Mariam Desalegn la persona designata, politico promettente formatosi nell’Europa del nord, Finlandia, riceve proprio un’impegnativa eredità.

E questo nella speranza che le opposizioni interne o i”vicini” pericolosi non si risveglino, troppo in fretta, con l’obiettivo di destabilizzare il Paese, approfittando del momento.

Altrimenti avremmo un'altra area critica in Africa orientale.

Cosa che non vorremmo affatto fosse, e specie di questi tempi,terribilmente critici.

 

   Marianna Micheluzzi (Ukundimana)


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