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Etoanalisi: grammatica del comportamento interattivo

Creato il 13 febbraio 2011 da Bruno Corino @CorinoBruno

Secondo la mia ipotesi, quando interagiamo al di fuori delle interazioni reciprocamente condivise mettiamo in atto delle modalità al fine di affermare o preservare il proprio Sé. Tali modalità comportamentali rispondono a precise regole interattive. Facciamo due precisazioni: in primo luogo, queste modalità non sono state ancora codificate, e, in secondo luogo, non si possono né insegnare né apprendere, in quanto si tratta di modalità che si mettono in atto soltanto nel momento in cui si interagisce, cioè nel momento in cui “ci si comporta”. Tuttavia, per il fatto che non siamo consapevoli di attivare queste modalità non possiamo arrivare alla conclusione che esse non siano operanti. Anche per le lingue, prima esistono i parlanti e poi arrivano i grammatici che constatano che gli enunciati non sono un’accozzaglia di suoni, ma sono ordinati secondo regole precise; con la differenza che le regole grammaticali non sono soltanto descrittive, ma diventano anche prescrittive, in quanto il loro uso è qualcosa che si impone ai parlanti, così come si impongono i comportamenti reciprocamente condivisi.

Le singole grammatiche hanno la funzione di mettere ordine in una lingua storicamente data, ma al di sopra delle grammatiche esiste la linguistica elementare che ha il compito di osservare la struttura di una lingua, come essa si trasforma, di osservare i tratti e i caratteri comuni a ciascuna lingua, descriverne i processi, ma non prescrive nulla. Ebbene, le grammatiche stanno alla linguistica generale allo stesso modo in cui lo studio dei comportamenti condivisi sta all’Etoanalisi.

I comportamenti condivisi sono oggetto di studio della storia della cultura o della sociologia storica (un buon esempio in questo senso è dato dal saggio di Norbert Elias: Il processo di civilizzazione). Queste discipline tentano di ricostruire il processo storico-sociale che ha condotto alla affermazione e condivisione di determinate regole comportamentali, come esse sono diventate nel tempo e in una cultura specifica comportamenti prescritti, e come vengono trasmessi ed appresi. Tuttavia, non possiamo ricondurre tutte le forme di comportamento reciproco a forme di comportamento condiviso (imposte cioè dalle comuni regole di convivenza sociale). Diciamo che quest’ultime sono un derivato delle prime, non in senso cronologico, bensì sociale. Infatti, quando analizziamo le forme del comportamento condiviso occorre analizzare come esse siano riuscite a stabilizzarsi, dando corso a reciproche aspettative, e successivamente a subire delle modiche o variazioni.


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