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Etologia della danza

Creato il 19 gennaio 2011 da Enricobo2

Etologia della danza. Oggi bisogna alleggerire un po', se no l'aria diventa troppo pesante; già la nebbia è implacabile e non smette di avvolgere la città come l'Alessandria dei tempi migliori. Comunque una delle dimostrazioni, se mai ce ne fosse ancora bisogno, del fatto che l'uomo e la donna sono due specie diverse è data dal ballo. Questa strana attività, che comunque accompagna le nostre due individualità fin dai primordi, nasce come tante, arte, attitudine alla filosofia ecc, per appagare qualche bisogno nascosto che trova sfogo nell'applicarsi a cose apparentemente inutili alla vita ed alla sopravvivenza, ma che evidentemente danno una qualche utilità accessoria che, con la soddisfazione che concede, rende l'attività stessa congrua e giustificata. Come ho già detto, la sottospecie maschio, alla fine un qualche utile di fondo lo ha di solito trovato, basta osservare lo sguardo famelico che i giovanotti hanno sempre avuto quando si aggirano nei luoghi deputati, controllando le aggregazioni dell'altra sottospecie per valutarne l'attitudine e marcando continuamente il territorio.
Nella femmina invece gli accadimenti sono strani e di più difficile interpretazione. Appena nell'aria si snoda una melodia o meglio ancora un ritmo, sia esso provocato dalla siringa di Pan o da percussioni tribali, sia che le note si dipanino suadenti come a formare un tappeto fiorito che addobba come palcoscenico naturale un qualunque ambiente, ecco che un fremito smuove l'aria, con movimento involontario, le ginocchia sono prese da un tic nervoso, i piedi si muovono da soli, il corpo intero comincia a contorcersi come a liberarsi delle pastoie della ragione e le baccanti improvvisate vengono travolte dalla furia coreutica e scatenano le loro pulsioni tersicoree su palchi improvvisati. Tutto ciò probabilmente ha una spigazione ancestrale in cui l'esibizione dei corpi, il sottile languore che viene trasmesso dai movimenti sinuosi ed il ritmo ossessivo è fondamentale nell'ottundere i già scarsi processi mentali del branco famelico della sottospecie avversaria, di cui abbiamo detto prima, attirandola morbosamente al fine di poter sceglierne gli esemplari migliori, eliminando gli altri, inutili co-attori di questa recita infinita. La realtà è che la femmina ama ballare senza se e senza ma. Il problema è che col passare del tempo, il branco famelico diminuisce continuamente di numero, appesantito ed appagato da altri soddisfacimenti meno raffinati e decisamente più rozzi, dal cibo ormai abbondante e disponibile, all'ordalia sportiva che placa il germe violento dell'ormone infiacchito dall'età.
Così per appagare comunque la voglia mai sopita di muovere i corpi al ritmo delle cetre e dei timpani, sono sorti come funghi appositi luoghi dove strutture dedicate campano di questi desideri, istruendo le novelle Menadi alle ultime novità. Naturalmente le poche fortunate che hanno ancora a disposizione un rappresentante della sottospecie nemica, adatto alla bisogna e anzi ben contento di sottoporsi alla fatica, possono spaziare nel vasto mondo dei balli di coppia, dal liscio al latino americano, fino al sensuale ed avvolgente tango argentino. Le poverette, invece, che non riescono ormai più a smuovere i corpacci in disfacimento su cui un tempo, avevano cullato dolci illusioni, li abbandonano nelle poltrone dotate ormai di vibromassaggio e si trovano costrette a ripiegare sui cosiddetti balli di gruppo, nati appunto, come è giusto, vista la richiesta, per soddisfare questi pruriti. Grande successo quindi, grazie alle novelle Mimallonidi, per il Country line, ballo che arriva dal nuovo mondo, ma che si avvale di esperienze antiche e che può dare finalmente le cercate soddisfazioni. Certo bisogna controllare che l'investimento dia i risultati attesi. Ecco quindi a corredo della chiacchierata di oggi, la performance della mia sposa appartenente ormai di diritto al corso advanced.

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