Ettore Bonessio di Terzet: Visioni, 1
Creato il 31 marzo 2012 da Anonimadelgaud
Altissima la cattedrale di Strasburgo e Lucilla
*cantano gli uccellirimbalzando i sentimentidi chi vorrebbe parlassero*grandezzenon sono insignificanti e malvagigli uomini quando saltano un ponteper il suicida d'acqua, quandosi stringono le mani per acchiappareil collo di un naufrago spaurito,quando un nemico ignaro lascianopassare invece di colpirlo, quandosi gettano a mani nude per tirar viafratelli irriconoscibili dalle macerie.*Ho ascoltato i più diversi raccontidi persone diverse che mi parlavanodel loro dio. Ma il mio dov'erami chiedevo contento del loro.*altissima la cattedrale di Strasburgomalizioso gioco stupendo tra abati e geometriper stupire e far sentire maggiorenti e ignorantiniente di fronte alla metafora loro.Un trucco come i grattacieli, solo un trucco di poterequesta splendida cattedrale che ho fotografato in millepose,ma preferisco sant'Antimo d'alabastro andante tra verde e vento.*Abbiamo pieni gli occhi di sofferenzedi nero di poltiglie di sanguedi macchinazioni di ruberie di menzogneper cui qualche stupido ha detto cheabbiamo bisogno di matrimoni principeschi.Risvegliamo questi imbecilli che posanogli occhi sempre per terra e non guardanoil cielo la luna le stelle le galassie enon si domandano mai se statue dipintiarchitetture musiche e bontà hanno validitàse non accompagnate dal rispetto del divinoqualunque nome li si attribuisca.Svegliamoci alla bellezza e all'armoniadi Licini e de Stael, che stordiscanoi nostri occhi e danzino tra le sinapsi,che espandano la loro fede nell'artepoesia,senza più perderci nell'autodistruzione di unnarcisismo banale e nel desiderio del potereche annacqua ogni gesto, imputridisce l'operache non pensiamo più soggettivo fantasma.*confessione e pauraDa quando entro in aula oin luogo altro per dialogared'artepoesia o per discuterele inascoltate ipotesi suNietzsche e Duchamp oper avvicinarmi a Auden,spero e chiedo che qualcunoaccompagni il mio discorso esolo non mi lasci col sapere.*
siamo come i fioriche brillano d'oroattendendo l'ape loro
*quell'attore aveva sempreruoli impropri. Si ribellò eil famoso regista lo sostituì*Anche sulle zanzarenon possiamo piùesercitare cattiveria,superati dall'aggeggioelettronico e silenziosoche le fulmina a norma.*compriamo i vasettidai fiori più bellitrascurando le radici*appiccicati al quotidianoperdiamoil murmure dell'eterno*il mio consulente sta in cielodisse, ragione di licenziamentoche aprì un profondo respiro*Forse eroi coloro che si ucciseroeroe forse chi resiste sino alla fine,certo che dovremmo parlare a pochiche parlano a pochi con parole semplici.Ciascuno a suo modo, ma tutti tentiamodi ridurre in parole gli oggetti, di congiungereil mondo agli atti della mente. Saccenti e umilistiamo nel limite, lo varchiamo, paurosi e nella pauracoraggiosi, fermi sempre all'analogia.*Non è gentile parlare dei mortilasciate in pace la loro dignità qualunque sia,ricordate quello che dissero se hanno dettoquello che dipinsero se hanno dipintoquello che scrissero se hanno scrittoperchè quel che fecero anche se odiosoè il meglio che essi hanno potuto dare.*a Lucilla, nome di fantasiaLucilla si divertesi sente bella e capacegode dell'amore che soddisfa.Capiamo presto che Lucillanon è persa, e se così non fosseche cosa dire di Lucilla, noi delusi.
*•[da: Ettore Bonessio di Terzet, Visioni (2010-2012)ilcobold.it:piazza1:palazzo del marchese:visioni ]•FLeggi anche:il mistero del freddo e la ballerina di genova
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