Etude House #4 MATTE

Creato il 21 ottobre 2011 da Goldfrancine

Buongiorno!
Beh… sì, si fa per dire, visto il cielo fuori è diviso a metà: sprazzi di luce tra nuvole grigio scuro cariche di altra pioggia. Ma a noi che c’importa? Ritagliamoci un angolino tutto per noi. Immaginiamo di rilassarci con le nostre care amiche; ci prendiamo un bel tè, due pasticcini che almeno nei sogni non fanno ingrassare, profumo di cannella e scorza d’arancio e un posto morbido dove sederci. Ok, se volete che sia rosa, va bene lo stesso. Questa è la filosofia di Etude House, una marca coreana declinata nei toni più kawaii che si possano immaginare, una linea dal design grazioso per ragazze graziose. Lo si cpaisce già dalla pagina iniziale, vero? Purtroppo, le info che vi posso dare sono molto poche, perché il sito è principalmente in coreano (che non parlo), cinese (che funge come l’inglese nell’estremo oriente e che non parlo), giapponese ( il mio nihongo è mooooolto arrugginito) ed inglese… che è in costruzione!
Gosh, Batman!

Mi toccherà farvi vedere come lavora una filologa (che poi sarei io), anche se non so se si possa applicare la filologia agli smalti (sento qualche cuore rompersi in lontananza…). Oh, noi ci proviamo, tanto non morirà nessuno… o forse sì? Glom!
Ad ogni modo, prendete per buone le parole della vostra affezionatissima Francine di quartiere (???) e vediamo questo bello smaltino grigio, intonato al colore del cielo odierno. Speriamo di non dover tornare nuotando, ché il mio stile rana era pessimo…

La prima cosa che mi ha colpito di questa marca è il design.
kawaii a piena potenza, ma non come in Holika Holika; questo stile lo definirei molto più rètro, e inutile dirvi che le volute sul tappino mi ricordano molto lo stile di Shingo Araki e Michi Himeno in Tongari Boshi no Memoru ( da noi diventato”Memole, dolce Memole”). Sono sicura che le vecchiette come me concordareanno, vero ragazze? Non ci credete? No?

Memole a parte, questo è il numero 4 della serie MATTE della Etude House. Il numero era l’unica cosa leggibile sul fondo della graziosissima confezione, oltre alla scritta MATTE, e devo dire che l’ho notato solo dopo averlo aperto (alla faccia della Filologa). Nella mia beata ingenuità pensavo che fosse solo la boccetta ad essere satinata. E invece, no.
Questo bel grigio ha una base calda, pur se nelle foto ha dei toni azzurro polvere che non so spiegarmi. Misteri dell’ottica.
La stesura è ottima. La formula scorre veloce sull’unghia ed il pennello aiuta a non far cadere gocce generose. Non so dirvi nulla sulla formulazione, ahimé, ma dall’odorino temo proprio che NON sia 3-BIG free.
Eccovi il pennello. È abbastanza lungo e l’impugnatura grande molto, molto maneggevole.

La nota stonata è la durata. O meglio, un insieme di cose, tra cui anche la delicatezza dello smalto, che ne pregiudica, di conseguenza, la durata. Questo colore è coprente in una sola passata. Consiglio comunque di darne due perché le formule mat sono impietose: se c’è una strisciata, si vede. Eccome. Una seconda passata si rende necessaria se, come me, avete le mani a banana. Questo mette a rischio lo smalto, perché c’è maggior prodotto da lasciar asciugare, ed anche se in pochissimi minuti le vostre unghie sono pronte per tuffarsi nella borsetta per cercare le chiavi senza tema, è possibile che anche a distanza si ore vi si rovini lo smalto inavvertitamente. Magari non con le chiavi o la cerniera dei jeans, ma con il dorso della copertina di un libro. O impugnando una forchetta. O aderendo all’interno dei guanti mentre lavate i piatti. Tenete anche conto che con questo tipo di smalto non è consigliabile mettere dei top coat, perché altrimenti l’effetto satinato va a farsi benedire, e se pensate di mettere una dose di top coat matte, lasciate perdere, perché l’effetto strisciata è dietro l’angolo.
Morale della favola, è possibile che già il giorno dopo al vostra bella manicure sia da rifare daccapo, o che dobbiate coprire eventuali segnacci, come quelli che lasciano le lenzuola, con dei top coat glitterati (ugh!) o con il cracking. La morale è sempre quella, ma non “fai merenda con Girella”, ma “scordatevi l’effetto satinato”.
Fatte queste precisazioni, vi assicuro che è davvero un prodotto di cui sono soddisfatta. Si stende bene, fa la sua porca figura ed è molto portabile sia a scuola che in ufficio; siamo particolari senza essere strambe (per il resto del mondo, sia chiaro).
Io ho acquistato questo splendore in un corner all’aeroporto di Seoul, ma ci sono negozi pressocché ovunque in città. L’unica soluzione per noi occidentale è quella di avere un’amica molto gentile in loco che lo acquisti e ce lo spedisca, oppure buttare un occhio su internet.
Guardate quant’è carino? Non ne vale la pena?


E anche per oggi è tutto.
Acque pacate e dolci risate finché non ci rincontreremo



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