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Eudeamon

Creato il 09 ottobre 2010 da Gloutchov
EudeamonCos'è la solitudine? Noi scrittori, a volte, la cerchiamo appositamente per trovare un legame profondo con la carta che imbrattiamo d'inchiostro. Ma la solitudine è una sofferenza interiore che l'essere umano ha sempre tentato di combattere, anche stringendo rapporti sbagliati, e che viene vista come forse la più terribile delle condanne.Il romanzo racconta di una città Eudemonia, creata appositamente da una grande azienda tecnologica, ove viene sperimentato il futuro della nostra società. A Eudemonia i criminali possono scegliere due strade, quando vengono condannati. La prima è la prigione classica. La seconda è quella di essere banditi dalla società stessa. In quest'ultimo caso, l'esilio è sensoriale e non fisico. Coloro che accettano questo secondo metodo punitivo vedranno una riduzione di pena ma, dovranno sottostare a una sorta di isolamento totale del proprio corpo con il resto del mondo. Verranno infilati in una speciale tuta, collegati a una potente A.I. e lasciati liberi di circolare per la città. Loro non potranno più vedere con i loro occhi o, sentire con i propri sensi. Sarà la A.I., direttamente interfacciata col loro cervello, a fungere da tramite. Ci sono anche delle regole da seguire... non si possono tentare contatti umani con i cittadini qualunque (che per legge devono ignorare questi bannati), non si possono usare dispositivi di qualunque tipo, non si può accedere a proprietà private e quant'altro. Dovranno vivere nelle aree libere della città, senza più una casa, incapaci di comunicare con l'esterno e... costretti a convivere con un computer collegato al loro cervello.Una giornalista decide di investigare su questo sistema punitivo e, decide di sostituirsi a una criminale che dovrà essere giudicata da un tribunale. Sceglie di indossare una Banesuit (ovvero l'involucro che isolerà e proteggerà il suo corpo nel periodo di punizione) e di farsi installare la A.I., che viene normalmente chiamato Custodian.Lo scopo è, ovviamente, quello di rivelare la crudeltà di questo tipo di punizione ma... accade qualcosa che la sconvolge. Qualcosa di imprevedibile e che trasforma questa forma assoluta di esilio nella forma più assoluta di gioia.
La scrittrice di Eudeamon, ovvero Erika Moak, ha una storia tutta particolare. E' una autrice come me e tutti voi che leggete questo blog. Il suo romanzo era distribuito gratuitamente sul suo sito, lo era dal 2005! Esso è stato scaricato da amici, blogger, lettori di passaggio e curiosi. Era l'epoca in cui Second Life spopolava... e qualcuno, un lettore rimasto affascinato da questo libro, ha avuto l'idea di virtualizzare su Second Life la Banesuit. Gli Avatar di Second Life potevano farsi installare questa tuta e vivere una esperienza simile a quella percepita dai personaggi del libro. Insomma, per farla breve, la pulce è entrata nell'orecchio alle persone giuste. Qualcuno si è mosso e... incredibile ma vero, il libro ha trovato un editore. Nella postfatazione del romanzo è raccontato tutto quanto nel dettaglio.
Tornando invece a noi, al libro, devo ammettere che forse è il più bel romanzo di fantascienza che io abbia mai letto da qualche anno a questa parte. E' perfetto in ogni dettaglio. L'autrice riesce a ricostruire e a rendere perfettamente credibile una società dove i delinquenti vengono lasciati a piede libero ma, vengono comunque punti per i loro crimini. Una società severa e allo stesso tempo con una criminalità in forte calo. L'autrice riesce inoltre a descrivere l'esperienza di isolamento più totale. La disperazione, il tentativo di stabilire un contatto umano, il desiderio di voler morire, i dolori inferti dai Custodian, le umiliazioni continue. Emozioni talmente ben raccontate da percepire la sofferenza dei personaggi anche solo leggendo. Nel romanzo c'è paura, violenza, orrore. Nel romanzo c'è anche la speranza e l'amore. Gli ingredienti si mescolano con grande maestria e il risultato è un vero tocco di classe. La chiave di volta di questo romanzo, l'Eudeamon, è il vero jolly. Esso può venire interpretato come meglio preferisce il lettore. Può essere un angelo custode, può essere il migliore amico che abbiamo sempre desiderato, può essere una macchina senziente o addirittura qualcosa che esiste in noi, nella parte del cervello che non sappiamo utilizzare, e che fuoriesce grazie alle A.I. 

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