Eugene McGuinness – The Invitation to the Voyage

Creato il 07 agosto 2012 da Figurehead @figureheadblog
Review of: The Invitation to the Voyage
album by:
Eugene McGuinness

Reviewed by: righi
Rating:
3
On 07/08/2012Last modified:07/08/2012

Summary:

Harlequinade è uno di quei pezzi che non ti molla più. Grande ritmo che ti trascina volente o nolente verso il ritornello. Uno di quelli che vorresti aver scritto tu.

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Eugene McGuinness riporta la raffinatezza nel pop con Harlequinade

Avevo giurato a me stesso di non scrivere ad agosto che tanto non legge nessuno ma devo farlo, se non altro per effetto catartico. Magari così riuscirò a liberarmi di questo tormentone che mi sono incautamente infilato in testa e non riesco più a togliere. Sì perché Harlequinade è uno di quei pezzi che non ti molla più. Grande ritmo che ti trascina volente o nolente verso il ritornello. Uno di quelli che vorresti aver scritto tu. Qui sotto c’è il video, a mio parere pessimo, ma potete farlo partire e leggere il resto ignorando le immagini.

Già solo in questo assaggio si sente l’enciclopedia del pop spiegata dalla bellissima voce del signor McGuinness. Si sente tutto ciò che è stato fatto dagli anni 60 in poi, specialmente negli anni 980. Strano, vero? Un po’ di Erasure, un po’ di Peter Gabriel (sì sì io lo sento nel ritornello di Harlequinade) e un po’ di Dave Gahan, se non altro per capello leccato+giacca di pelle, il tutto suonato come se ci fosse lo zampino dei Franz Ferdinand.

Non avete sentito gli anni 60 di cui parlavo prima? Beccateveli qui nel singolo Lion (con video anche più decente, e linea di basso violentissima):

L’intelligenza di Eugene McGuinness non si limita alla musica ma si estende sui testi. Niente di astratto qui e niente di pateticamente banale. Riesce a descrivere la vita quotidiana con un taglio decisamente poetico. Sta parlando di teatro? No sta parlando di una schifosa serata a Old Street, perché è questo di cui parla in Harlequinade.

Tra parentesi, un po’ a casaccio, non vi sembra il figlio di Tim Roth?

Non so per quanto ancora ma The Invitation to the Voyage si può ascoltare in streaming per intero su XFM: http://www.xfm.co.uk/news/stream-the-new-eugene-mcguinness-album-in-full

Io Harlequinade l’ho comprato. Vale la pena e costa quanto un espresso al bar!

Harlequinade è uno di quei pezzi che non ti molla più. Grande ritmo che ti trascina volente o nolente verso il ritornello. Uno di quelli che vorresti aver scritto tu.
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