Immaginate per un istante di trascorrere gran parte della vostra vita a bordo di una nave da crociera. Non come passeggeri. Come membri dell’equipaggio. Non ha importanza il ruolo in cui vi calerete: pensate di svolgere il compito che più vi piace o, comunque, per il quale vi sentite più attratti.
Pensate ancora, negli anni, alle esperienze che avreste vissuto a bordo, in quel ruolo. Ai compagni di viaggio conosciuti; alle amicizie nate; ai tanti momenti felici ed a quelli probabilmente meno piacevoli da ricordare.
Pensate per un istante alla nave come al palcoscenico della vostra vita.
Un palcoscenico che, per molti, è realtà quotidiana.
Pensate ancora che c’è chi quel palco lo ha davvero particolarmente amato, eleggendolo a propria casa e proprio rifugio. Pensate che c’è chi è stato disposto a sacrificare i canoni di una vita tradizionale, fatta di case piantate nella terra, per inseguire la propria passione tra i flutti. Quella passione che genera quel senso di benessere ogni volta che si è a bordo e si navigano i mari del mondo.
Con questa immutata passione, che passa indenne attraverso le chimere del tempo, si è svolto lo scorso 15 maggio a Camogli il VII raduno dell’”Eugenio C. Club”.
Nato dall’idea e dalla volontà di Vittorio Anselmi, l’Eugenio “C” Club negli anni è divenuta una vera e propria istituzione per tutti coloro che le navi Costa le hanno vissute con la ragione della mente e quella del cuore. E, ancor di più, per chi ha vissuto la mitica Eugenio Costa, il transatlantico dei transatlantici.
E così dal 2006, anno della sua fondazione, attraverso il classico sistema del passaparola, il Club è cresciuto e cresce costantemente, arrivando ad un numero sempre maggiore di case di coloro che ricordano ancora con tanta passione gli anni passati a bordo delle navi Costa.
La settima edizione è riuscita a riunire oltre 300 persone, alcune delle quali hanno fatto parecchia strada pur di non mancare all’incontro e di non rinunciare all’emozione di un abbraccio e dei ricordi di una grande comune avventura vissuta sui mari.
Non deve quindi sembrare strano se tra i presenti si contavano ospiti giunti dagli Stati Uniti, dal Venezuela, dalla Spagna. Tantissime dall’Italia e, in particolare, dalla Liguria. Un successo. Annunciato e confermato. Vissuto con la stessa identica passione di un tempo che "è".
In quella occasione, tra i presenti, un caro amico, invitato d’eccezione per il suo grande e autentico entusiasmo nei confronti di quel mondo. Damiano ha avuto la fortuna di vivere una giornata in compagnia di tutti gli ospiti presenti. Noi, quella di poter condividere il suo racconto di una giornata “a bordo”, immerso in un mare di ricordi ed emozioni.
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text-indent:0cm;mso-list:none;tab-stops:35.4pt">Grazie Damiano!
Condividere un’emozione, un sentimento che arriva dal cuore, un brivido da pelle d’oca, lacrime di gioia, felicità, spiegarlo a tutti con le parole non è semplice: ci provo.
Domenica 15 Maggio si è svolto a Camogli (Ge) il settimo raduno dell’Eugenio C. Club.
Piove, c’è preoccupazione sul volto dell’organizzatore: Vittorio Anselmi è operativo dall’alba, cura tutti i dettagli, ripassa la scaletta del giorno, tanto per essere sicuro che tutto sia perfetto, proprio come faceva a bordo della sua nave, la mitica Eugenio C.
Ho tra le mani una copia della lettera che “la nave” ha inviato a tutti i membri dell’equipaggio per avvertirli del raduno di oggi, una nave che scrive con il suo cuore grande.
Arrivano i primi colleghi ed amici, il passo aumenta, decisi gli uni verso gli altri, abbracci forti e sinceri, commozione vera, qualche lacrima bagna le guance.
La piazzetta del Rivo Giorgio davanti al mare di Camogli viene invasa da oltre trecento lupi di mare con le loro famiglie; l’assessore Tino Ravello è riuscito a coinvolgere le focaccerie e altre attività locali per offrire focaccia e vino bianco.
Improvvisi, striduli, efficaci, i 6 fischi brevi di sirena chiamano a raccolta tutto l’equipaggio a poppa … e tutti in ordine ed in silenzio si muovono verso il centro della piazza dove i suoni sono riprodotti dalla tromba di Nicolò Marchetti, il trombettiere della banda di Camogli.
In piazza per rappresentare la famiglia Costa ci sono: Pio Costa, figlio di Nicola; Giacomo, terzo figlio di Andrea Costa; l’armatore Giovanni Costa, figlio di Federico, e l’ Ing. Piero Costa.
La messa viene celebrata da Monsignor Giacomo Martino, direttore generale degli Apostolati del mare e degli aeroporti, cugino di Giovanni Costa. Vengono benedette le medaglie d’oro di lunga navigazione, si recita l’Eterno Riposo per i caduti in mare.
Il culmine della commozione arriva con le prime note del Silenzio: è impossibile trattenere le lacrime.
Contemporaneamente Pio Costa lancia tra le onde una corona di foglie di quercia; il ricordo va a chi non c’è più ed anche all’Eugenio C. che, ricordiamolo, è stata demolita alcuni anni fa.
Forse è per questo che il raduno suscita così tanto entusiasmo e voglia di esserci: l’Eugenio C. fu l’ultimo dei transatlantici con quella classe ed eleganza così speciali, fu una vera scuola di vita per tutti, rimane un ricordo indelebile che si rafforza ogni anno di più.
Mi incanto e sogno ad occhi aperti ad ascoltare le piccole grandi storie che anche molti giornalisti sono venuti a registrare.
C’è Aristide Martelli di Monterosso, che ha lavorato sull’Eugenio C. per 20 anni come cameriere e ricorda di aver potuto servire personaggi straordinari come Silvana Pampanini e Adolfo Celi.
Pellegro Ogno, che ha fatto il bottigliere, si ricorda di un gruppo di giornalisti francesi che spese un patrimonio in Chapmagne e vini pregiati. Od ancora il Petrus, che costava allora più di un milione di lire!
Emozionante poter ascoltare Piernorberto Buatier, che fu comandante dell’Eugenio C. per lungo tempo: per lui rimane la nave più bella del mondo, e non a caso proprio a bordo del mitico transatlantico nacque la sceneggiatura delle prime puntate della serie “Love Boat”, dalla penna della californiana Jeraldine Sauders, all’epoca direttrice di crociera.
C’è Dino Emanuelli che ha realizzato per la Costa uno splendido documentario per il viaggio inaugurale dell’Eugenio C. e ha anche ideato programmi famosi dedicati al mare, quali Linea Blu, di Rai Uno, Pianeta Mare e Navigare Informati.
C’è Carlo Cian, che fu fotografo di bordo per molte stagioni. Ha potuto immortalare Vittorio Gassman, Walter Chiari e addirittura Giovanni Paolo II.
Salvatore Salerno, Maitre d’Hotel, racconta di aver potuto incontrare a bordo Saragat, Andreotti, Aznavour, Modugno e Agnelli. L’avvocato si era imbarcato con il suo cuoco personale ma fu incantato dagli squisiti risotti dello chef di bordo, e per questo fu “costretto” a cedere le sue ricette a casa Agnelli.
Ileana Albarelli ha fatto quattro giri del mondo e ricorda anche lei un sacco di episodi curiosi, come gli imbarchi dei Brasiliani che scambiavano la nave per un carnevale in mare aperto e tenevano impegnato l’equipaggio 24 ore su 24. Oppure gli imbarchi dei Texani negli Anni ’70: certe signore salivano a bordo con i diamanti incastonati negli stivali e un marinaio con la ramazza le seguiva come un’ombra a caccia di briciole preziose …
Vittorio Anselmi è l’anima del raduno. Lui racconta di essere partito da zero ed è arrivato primo commissario food and beverage manager ed hotel director. Ricorda un episodio divertententissimo durante le riprese del film “Scuola di Ladri”, proprio a bordo dell’Eugenio C. Tra i protagonisti, Paolo Villaggio. Sul programma della serata di gala c’era scritto “gradite giacca e cravatta”: lui si presentò scalzo in mutande e senza camicia ma con giacca e cravatta …
Giovanni Costa spiega che ritrovarsi anno dopo anno è mantenere unita una grande famiglia: la vita di bordo è una grande scuola. Il lavoro è duro ma si impara tutto: pazienza, rispetto e tolleranza.
Stop alla commozione. E’ il momento di festeggiare: tutti a pranzo in uno splendido ristorante sulle alture di Portofino!
Damiano.
Le foto del VII Raduno Nazione dell’Eugenio C Club – 15 Maggio 2011 – Camogli
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Le foto storiche dei Raduni dell’Eugenio C Club
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