Roma 18 febbraio 2014
Lettera di Tatiana a Onegin
” Vi scrivo – che altro più? Che cosa posso dire ancora? Lo so, ora sta alla vostra volontà punirmi col disprezzo. Ma voi, se troverete almeno una briciola di pietà per il mio triste destino, non mi abbandonerete.
Dapprima avrei voluto tacere; credetemi, non avreste mai conosciuto la mia vergogna, se io avessi avuta la speranza di vedervi nel nostro villaggio, pur raramente, pure una sola volta la settimana; di udire soltanto la vostra conversazione, di dirvi una parola almeno, e poi pensare, pensare sempre ad una cosa soltanto, giorno e notte, fino al nuovo incontro…Un altro!…No, a nessuno al mondo avrei dato il mio cuore! E’ stato decretato nell’alto consiglio divino…E’ volontà del cielo: io sono tua; tutta la mia vita è stata un pegno del fedele incontro con te; so che tu mi sei stato mandato da Dio, fino alla tomba tu sarai il mio angelo custode. Tu mi sei apparso nei sogni; prima ancora di vederti, tu mi eri caro; il tuo sguardo meraviglioso mi faceva languire; nell’anima mia da tempo risuonava la tua voce…”
A domani
Lié Larousse