...e con uno schiaffo al Sindaco Marino.
Nessun rinnovamento per EUR spa, società pubblica ( il 90% del Ministero dell’Economia e delle Finanze e il 10% Roma Capitale), a un passo dal fallimento, che ha dovuto vendere i suoi gioielli come l’Archivio di Stato e i musei Pigorini, Arti e tradizioni popolari e Alto medioevo all’INAIL (1) senza peraltro eliminare l’esposizione bancaria (2) accumulata negli anni dopo una serie di sciagurate iniziative speculative di cui è simbolo il cantiere interrotto della Nuvola di Fuksas, ma ancora di più il buco dove sorgeva il Velodromo. Situazione che avrebbe richiesto una profonda inversione di rotta e segnali di cambiamento anche in occasione delle nomine del nuovo Cda. Invece l’assemblea degli azionisti, il 27 agosto ha confermato nella carica di Amministratore Delegato Gianluca Lo Presti e nominato Presidente Roberto Diacetti (3).
La nomina di quest’ultimo è un vero schiaffo al Sindaco Marino, che nel luglio 2013, poche settimane dopo il suo insediamento, l’aveva estromesso dall’ATAC (4), di cui era diventato amministratore delegato grazie da Alemanno (5), suscitando le ire del centrodestra. Ma soprattutto la conferma che, nonostante tutto quello che è successo in questi mesi, a partire dalle indagini Mafia Capitale, e nonostante i proclami e le manifestazioni, istituzioni e partiti (e soprattutto il Governo) continuano a praticare le solite strade spartitorie e a riproporre sempre le stesse facce. Istruttivo il commento di Cinquequotidiano, che riportiamo in calce, che ricostruisce la carriera di Diacetti, e l’articolo dell’Espresso, qui sotto, che rivela l’esistenza di un’ulteriore “Spada di Damocle” sul destino del patrimonio pubblico dell’EUR e dell’erario: sembrerebbe infatti che EUR spa abbia stipulato un onerosissimo “contratto derivato” (5), che sarà rimborsato a partire dal prossimo anno. Altre vendite di gioielli architettonici che appartengono a tutti noi in vista? (> leggi l’articolo su carteinregola.it)