L’arte che ci piace è quella che pone come base materiale oggetti secondari, i pezzi di vita, gli scarti. Alcuni li chiamano rifiuti, immondizia, cose vecchie da buttare. Altri li prendono come base creativa, come soluzione per ideare qualcosa di nuovo, a partire a un’analisi fatta direttamente sugli oggetti, pensando alle possibilità che può esprimere, cambiando la loro funzione, rendendo partecipe il fruitore di un’idea nuova.Questa arte che ci attizza un sacco, l’abbiamo scovata in Eleonora e Francesco, eco-artisti innovativi che a partire da formazioni differenti (lei è una storica dell’arte, lui un economista) hanno preso di petto la filosofia dell’upcycling e, visti dall’esterno, si stanno divertendo un bel po’ :)
Insieme hanno dato vita a EurekaDesign, un laboratorio d’arte nel quale si esprimono, e nel quale rioffrono un’opportunità alla materia prima delle loro creazioni.I loro oggetti sono a tratti evocativi, a tratti davvero funzionali, così come deve essere l’oggetto di design, e quello che piace a noi è che hanno messo sul piatto la questione ambientale, attraverso un progetto che rivaluta i beni e collega ad essi l’arte. Bello, davvero! E interessante perché non relega gli oggetti al loro aspetto commerciale o, peggio, consumistico, ma li riporta in vita con creatività strizzando l’occhio al riuso.Qualche esempio?
A noi sono piaciuti molto gli appendini, le appliques, i lampadari e gli orologi, ma in fondo la bellezza di questi oggetti è un’altra. È l’opportunità che si dà alle cose di non sparire, di non finire nel nulla, di non accumularsi in una discarica o in un inceneritore, ma di trasformarsi e volare ancora, come una farfalla :)
E così sostenibilità e design, innovazione e tradizione, vecchio e nuovo si fondono in un unico abbraccio, attraverso oggetti unici, belli, funzionali.Tutte le creazioni di questi artisti sono sul loro sito http://www.ecodesigneureka.it e si possono inoltre seguire sulla pagina facebook https://www.facebook.com/EcodesignEurekahttps://www.facebook.com/EcodesignEureka.