Tassi all’insù. La lunga pausa espansiva orchestrata dalla Banca centrale europea è terminata. Al suo posto, sono in arrivo una serie di mini-strette che dovrebbero portare il costo del denaro intorno al 3% nell’arco dei prossimi 2-3 anni.
Che siamo entrati in una fase di politica monetaria restrittiva lo ha indicato la stessa Bce che – dopo il rialzo dei tassi giovedì 7 aprile dall’1 all’1,25%, il primo luglio 2008 – non ha escluso altre strette di qui a fine anno. Tra le previsioni più accreditate fra gli esperti l’ipotesi è di un doppio rialzo, sempre da un quarto di punto: uno a luglio e il secondo entro dicembre, oppure a inizio 2012.
Che siamo entrati in una fase di politica monetaria restrittiva lo indicano anche i future sull’Euribor a 3 mesi che proiettano questo indicatore – amato e odiato da chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile – appunto intorno al 3% nel 2014.
Insomma, complice lo spauracchio dell aumento dell’inflazione (il cui controllo entro la soglia del 2% resta l’obiettivo primario dell’attività della Banca centrale europea) e una lenta armonizzazione del quadro macroeconomico europeo (dopo la pesante recessione del 2009) il costo del denaro ha iniziato un cammino (seppur lento) verso la normalizzazione intorno alla media storica degli ultimi 10 anni, ovvero verso il traguardo del 3 per cento. (Sole 24)